Monti e la crisi

 Il premier Mario Monti è recentemente intervenuto nella conferenza stampa tenutasi al termine del vertice Ue, facendo il punto su quanto accaduto, sull’attuale situazione su cosa potrebbe accadere in futuro. “Abbiamo fatto alcuni errori, determinati soprattutto dal fatto di aver dovuto necessariamente lavorare nella fretta, ma non ho alcun motivo di pentimento o rammarico” – ha dichiarato il presidente del Consiglio, per poi soffermarsi sulle prossime mosse dell’esecutivo italiano.

Il presidente del Consiglio ha infatti parlato della legge di stabilità definendola come “il miglior testo possibile”, per poi aggiungere che “le critiche sulla legge non ci sorprendono affatto. Siamo consapevoli del fatto che si tratti di un documento portante della strategia del governo e, pertanto, non va giù come un bicchiere d’acqua. Siamo comunque disponibili a valutare tutte le modifiche proposte, ma non possiamo permetterci di essere disponibili a modificare i saldi”.

Ancora, il premier si è soffermato sulla scelta di incrementare l’Iva e ridurre l’Irpef, definendola come “la scelta migliore che potessimo fare. Per ora non vedo evidenti motivi che mi facciano ritenere che, dal punto di vista degli effetti distributivi e macroeconomici, altre combinazioni sarebbero state superiori”.

Il premier non si è poi dimenticato di soffermarsi sull’adozione del meccanismo di vigilanza, che secondo il presidente dell’esecutivo non era affatto scontata: “Alcuni Stati avrebbero preferito lasciare indeterminata la data di partenza, ora invece non manca più moltissimo tempo all’attivazione del meccanismo, che si applicherà a tutte le banche europee”. Il meccanismo entrerà in decorrenza dal 2013 e all’inizio del 2014, e riguarderà tutti gli istituti di credito dell’eurozona, permettendo la ricapitalizzazione diretta delle stesse banche. La supervisione (qui le previsioni Fmi sul sistema bancario) sarà accentrata e affidata alla Banca centrale europea, la quale dovrà tenerla nettamente distinta dalla politica monetaria e dovrà rispondere al Parlamento europeo. I criteri sulla base dei quali le banche potranno richiedere gli aiuti saranno stabiliti dai ministri delle finanze dell’Eurogruppo.

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