Fiat industrial quotazione a Wall Street

 Mancano solo pochi mesi alla quotazione di Fiat Industrial, società del gruppo torinese, a Wall Street. L’annuncio è stato effettuato direttamente dall’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, che ha voluto imporre un timing pari al terzo trimestre 2013 per la prima quotazione nei listini americani. Un annuncio effettuato in sede di conference call durante la diffusione dei dati 2012.

In proposito, Marchionne ha ricordato come il 2012 si sia chiuso con un utile netto di 921 milioni di euro, contro i 701 milioni di euro del 2011. I ricavi sono stati di 25,8 miliardi di euro, in incremento di 6,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Bene anche il settore macchine per l’agricoltura e costruzioni (Cnh), con ricavi per 16,1 miliardi di euro (+15,5 per cento), mentre minore è la positività dei dati sui veicoli industriali (Iveco), segmento che ha avuto ricavi per 8,9 miliardi di euro (-6,7 punti percentuali). Infine, l’amministratore delegato ha riportato come il business Powertrain abbia realizzato ricavi per 2,9 mld (-8,9 punti percentuali).

Scorrendo le altre righe di conto economico, rileviamo un utile della gestione ordinaria pari a 2.079 milioni di euro (+23,3 punti percentuali), mentre il margine sui ricavi è aumentato all’8,1 per cento (6,9 per cento nel 2011). L’utile della gestione ordinaria per Cnh è invece stato di 1.566 milioni (+36 punti percentuali), con un margine sui ricavi del 9,8 per cento (8,3 per cento nel 2011). Ancora, Iveco ha chiuso con un utile della gestione ordinaria pari a 469 milioni di euro, contro precedenti 490 milioni di euro, e con un margine sui ricavi del 5,3 per cento (5,1 per cento nel 2011).

Fpt industrial ha infine registrato un utile della gestione ordinaria di 142 milioni di euro, contro precedenti 107 milioni di euro, e margine da ricavi pari al 4,8 per cento, in crescita di 1,5 punti percentuali (vedi anche Speculazione titolo Fiat su aumento di capitale).

Vedremo, nelle prossime settimane, quale sarà l’evoluzione di questa vicenda in grado di influenzare in maniera decisiva il futuro strategico di Fiat.

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