Fiat licenzia in Polonia

 Fiat Auto Poland, la divisione del gruppo Fiat che gestisce le operazioni in Polonia, ha annunciato ai sindacati che taglierà 1.500 posti di lavoro. Il Sole 24 Ore ricorda che la società avrebbe avviato la procedura di legge per la riduzione collettiva di personale, avendo altresì espresso ai sindacati “la volontà di iniziare immediatamente una trattativa per trovare soluzioni compatibili per la gestione degli esuberi”. La riduzione di 1.500 posti coinvolge circa un quarto dei dipendenti che risultano attualmente essere in organico alla fabbrica polacca.

Fiat Polonia segnala altresì che “malgrado Fiat 500 continui ad essere una delle vetture più apprezzate nel suo segmento e che continui nello stabilimento la produzione della Lancia Ypsilon e della Ford Ka, l’andamento dei mercati e le previsioni negative determinano forti difficoltà in Fiat Auto Poland”.

Stando a quanto sopra, ne consegue che la produzione non raggiungerà nel 2012 le 350 mila vetture, contro le oltre 600 mila del 2009. Per il 2013, invece, stimata una produzione inferiore a 300 mila vetture. Un’evoluzione negativa che condurrà a “modificare l’organizzazione dello stabilimento passando da tre a due turni lavorativi, e rivedere la struttura commerciale che sarà adattata allo scenario attuale”.

Il calo delle vendite europee, proseguiva poi Il Sole 24 Ore, ha colpito soprattutto il mercato italiano (ne abbiamo parlato qui: crollo delle vendite italiane a novembre 2012). “In realtà” – conclude il quotidiano economico finanziario – “le vendite di Panda sono cresciute da 107mila a 111mila nei primi undici mesi dell’anno; quelle di 500 sono invece calate da 57mila a 40mila unità e Ypsilon da 51mila a 42mila. Ma è proprio la Panda il problema: la versione lanciata quest’anno è infatti prodotta a Pomigliano e non più in Polonia; a dicembre terminerà la produzione a Tychy della Panda vecchio modello”.
Il ministro del lavoro Elsa Fornero ha comunque voluto rassicurare le parti italiane dichiarando di aver avuto rassicurazioni sulla conferma dei piani per la nazione.

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