Governo Monti ha peggiorato la crisi economica

 Il governo Monti rischia di essere al capolinea, dopo che il Pdl ha ritirato la fiducia all’esecutivo in carica. Si avvicinano sempre più le elezioni anticipate, probabilmente a inizio marzo 2013. Il rischio politico in Italia sta aumentando e i mercati finanziari sono sempre molto vigili sulla situazione, dopo aver dato fiducia al nostro paese ormai da alcuni mesi. Standard & Poor’s ha minacciato un nuovo taglio del rating sovrano, se non ci sarà ripresa economica nel 2013. L’economia italiana in un anno di governo Monti è peggiorata molto.

Il pil è crollato, il debito è cresciuto fino a 2mila miliardi circa, i consumi sono tornati sui livelli del secondo dopoguerra, la disoccupazione è ai massimi di sempre, il mercato del credito è bloccato, il settore immobiliare è tornato sui livelli di fine anni ’70, mentre le tasse hanno raggiunto livelli insostenibili per i portafogli delle famiglie italiane. Nel 46° rapporto del Censis sull’economia italiana viene certificato il fallimento del governo Monti. Dal rapporto Censis emerge che la crisi non ha colpito tutti, i sacrifici non sono stati equamente distribuiti: i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Il reddito medio delle famiglie è sceso sui livelli dei primi anni ’90, mentre i risparmi di una vita si sono ridotti del 60%. Le statistiche sono impietose e certificano il fallimento del governo dei tecnici. Molto dura la posizione del Codacons, che ha definito i dati emersi dalla ricerca del Censis da “Terzo Mondo”. Per contrastare la crisi economica gli italiani stanno vendendo i gioielli di famiglia, oro, mobili e opere d’arte. Negli ultimi due anni ben 2,5 milioni di famiglie hanno venduto oro e oggetti preziosi, mentre 300mila famiglie hanno venduto mobili e opere d’arte.

Il ceto medio è il più colpito dalla crisi e intanto calano anche le iscrizioni all’università, mentre la concessioni dei mutui è ai minimi storici. Il reddito medio pro-capite è tornato ai livelli del 1993, mentre desta preoccupazione l’aumento della criminalità: i reati sono cresciuti del 5,4%, per la prima volta negli ultimi 4 anni. Cresce soprattutto la micro-criminalità. Da un punto di vista finanziario, in estate la borsa italiana è scesa sui minimi di sempre, poi ha registrato una ripresa. Lo spread quota sopra 300, ma resta una mina vagante legata anche alle sorti della crisi dell’euro.

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