Target price Telecom Italia alzato da Barclays

 Gli analisti della Barclays hanno aumentato il proprio target price sul titolo Telecom Italia, portandolo a quota 1,15 euro rispetto al precedente 1,10 euro. Contemporaneamente, con una serie di osservazioni che sono certamente di estremo gradimento per gli azionisti del gruppo telefonico, la società ha anche confermato il rating overweight sul titolo.

Cresce intanto l’attesa per il piano strategico relativo al secondo semestre del 2012. Fino a questo momento, infatti, gli stakholders possono vantare esclusivamente indiscrezioni e rumors più o meno accreditabili, resi omogenei dalla necessità che la compagnia italiana torni realmente competitiva nel business core delle telecomunicazioni, ponendo altresì i propri tasselli nei nuovi segmenti ad alto tasso di crescita.

Probabilmente i nuovi target price sviluppati da Barclays ponderano altresì quanto potrebbe accadere nel prossimo futuro in termini di maggiore penetrazione della società sui principali mercati e, probabilmente, altresì la valutazione di alcune mosse strategiche che potrebbero apportare significativi benefici all’azienda.

Su tutte, sembra prendere particolarmente piede l’ipotesi di scorporare la rete di Telecom Italia, andando altresì a modellare la propria esposizione passive. La rete vale intorno ai 10 miliardi di euro (anche se le stime, sotto questo profilo, sembrano essere piuttosto vaghe, oscillano tra i 6 e i 15 miliardi), e la procedura di riorganizzazione interna potrebbe portare a giusta valorizzazione tale asset.

STRATEGIA TELECOM ITALIA 2012

Pare insomma che Barclays abbia dato la giusta fiducia alla società italiana, che ha tuttavia dovuto chiudere un 2011 particolarmente difficile, con perdite intorno ai 4,7 miliardi di euro. Per quanto riguarda il corso del titolo azionario, il massimo del 2011 è stato intorno a 1,1 euro, mentre il minimo ha sfiorato al ribasso 0,7 euro per azione (settembre). Sembra probabile un incremento della capitalizzazione oltre quota 1 euro per azione entro pochi mesi.

Continueremo a monitorare lo scenario nel corso delle prossime settimane.

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