Glencore offerta finale per Xstrata

 Come avevamo evidenziato pochi giorni fa, le negoziazioni per la fusione GlencoreXstrata sono oramai giunte al termine, con un braccio di ferro che rischia di esasperare le rispettive posizioni. In particolare, stando alle novità emerse nelle ultime ore, pare che la società svizzera Glencore non intenda migliorare i termini e le condizioni finanziarie dell’offerta di fusione con il big minerario Xstrata. Glencore avrebbe pertanto ribadito che la proposta di 36 miliardi di dollari sarebbe l’offerta finale e conclusiva.

A rivelare gli sviluppi della vicenda è ancora una volta il sito internet Bloomberg, secondo cui Glencore avrebbe proposto, in ultima istanza, un  concambio di 3,05 azioni proprie per ogni titolo Xstrata, un’offerta che, secondo i calcoli effettuati dagli analisti del media statunitense, rappresenterebbe un premio del 34% rispetto all’ultima chiusura assunta come riferimento.

Sempre secondo le indiscrezioni del portale, il secondo azionista di riferimento di Xstrata, il fondo sovrano del Qatar, riterrebbe ancora troppo bassa l’offerta di Glencore, mettendo così a serio rischio il buon esito della lunga transazione. L’amministratore di Glencore, Ivan Glasenberg, che nei piani della società elvetica dovrebbe divenire altresì il CEO della nuova creatura, è tuttavia pronto a compiere un passo indietro, rinunciando alla guida della società che nascerebbe dalla fusione.

La nuova proposta prevede quindi che il manager subentrerà all’attuale ad del gruppo minerario anglo-elvetico, Mick Davis, solo sei mesi dopo il completamento dell’operazione. L’attuale presidente di Xstrata, John Bond, resterebbe invece al suo posto. Stando ad altre voci diffuse a mezzo stampa, il manager Davis sarebbe infine pronto a farsi da parte: il tutto, a patto che gli azionisti di Xstrata ricevano una remunerazione più opportuna.

Il consiglio di amministrazione del gruppo ha rinviato al 24 settembre una formale decisione sull’ultimoa proposta di Glencore. Nelle due settimane che separano il board dalla scelta, non sono certamente inattesi colpi di scena.

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