Fiat Industrial promossa da Deutsche Bank

 Giornata positiva a Piazza Affari per l’intera galassia-Fiat. Sul listino azionario milanese i tre titoli con la migliore performance borsistica sono al momento proprio Fiat, xor e Fiat Industrial. Quest’ultima evidenzia un rialzo del 2% a 9,455 euro. I prezzi hanno finora toccato un massimo intraday a 9,595 euro, ovvero il livello più alto da quasi venti giorni. A dare slancio alla società attiva nel settore dei veicoli industriali pesanti è la notizia della promozione ricevuta da Deutsche Bank, che ha rivisto al rialzo sia il rating che il prezzo obiettivo.

Atlantia-Gemina fusione sarà con offerta in azioni

 L’integrazione tra Atlantia e Gemina si farà ma solo con un’offerta in azioni. Ninete cash, dunque. La fusione, ribattezzata “progetto San Giuliano”, avrà la forma di un Ops, ovvero un’offerta di scambio di azioni senza che vi sia un esborso in contanti da parte della società autostradale controllata dalla famiglia Benetton. La fusione Atlantia-Gemina sarà il merger più rilevante del 2013, anche se il management e gli advisor sono ancora al lavoro per mettere a punto i dettagli dell’operazione.

Fusione Penguin – Random House

 Il mese di ottobre si chiude con la notizia che potrebbe rivoluzionare, almeno in parte, il mondo dell’editoria. Penguin e Random House, due delle sei principali case editrici del mondo, hanno infatti raggiunto un accordo per fondere le due società, creando il leader mondiale nel settore dei libri, un operatore con un fatturato da 3 miliardi di euro l’anno, in grado di controllare almeno un quarto del mercato americano e britannico, e che si appresta a tracciare una nuova rotta nel settore dell’editoria digitale.

Fusione Fiat Industrial – Cnh più lontana?

 Secondo quanto affermano alcune voci diffuse negli ultimi giorni, la fusione tra la Fiat Industrial e la controllata Cnh potrebbe non esser così vicino come appare. Della notizia si son certamente resi conto gli azionisti della società torinese, che hanno assistito, venerdì scorso, a una rapida diminuzione del valore di Borsa dei propri titoli. A penalizzare la capitalizzazione di mercato, le voci secondo cui la fusione – che sarebbe stata programmata entro la fine del 2012 – potrebbe essere ritardata (almeno) al 2013, visto e considerato che gli amministratori indipendente della società americana avrebbero sollevato alcune questioni riguardo alla valutazione.

Glencore offerta finale per Xstrata

 Come avevamo evidenziato pochi giorni fa, le negoziazioni per la fusione GlencoreXstrata sono oramai giunte al termine, con un braccio di ferro che rischia di esasperare le rispettive posizioni. In particolare, stando alle novità emerse nelle ultime ore, pare che la società svizzera Glencore non intenda migliorare i termini e le condizioni finanziarie dell’offerta di fusione con il big minerario Xstrata. Glencore avrebbe pertanto ribadito che la proposta di 36 miliardi di dollari sarebbe l’offerta finale e conclusiva.

Fusione Glencore – Xstrata

 Una nota congiunta tra la Glencore e la Xstrata ha dato ufficialmente il via alla procedura di fusione “tra pari” che porterà le due società ad unirsi in un matrimonio che le porterà a creare un colosso delle materie prime valutato (in termini di capitalizzazione di mercato) almeno 69 miliardi di dollari. Una opportunità definita “unica” dal nuovo top management della società, e che potrebbe rappresentare una delle operazioni straordinarie sul capitale più importanti dell’anno sul panorama europeo azionario. 

Nella nota che accompagna l’ufficialità dell’operazione, si legge la volontà di creare un grande operatore, “pienamente integrato nella catena produttiva delle materie prime, dall’estrazione e la lavorazione, dallo stoccaggio, il trasporto e la logistica fino al marketing e alla vendita”. La fusione avverrà attraverso lo scambio azionario: gli azionisti di Xstrata riceveranno infatti 2,8 azioni di nuova emissione, rappresentative del capitale sociale di Glencore, per ogni titolo posseduto.

Borsa Nyse Euronext e Deutsche Borse pensano alla fusione

 Deutsche Börse e Nyse Euronext hanno presentato ieri due nuove proposte per realizzare il loro progetto di fusione, dopo le obiezioni sollevate dalla Commissione europea legate soprattutto ai rischi per la concorrenza sul mercato dei prodotti finanziari derivati. Le società si aspettano quindi che dopo questa mossa Bruxelles dia il suo via libera all’operazione, dopo una una serie di dubbi che erano stati espressi in merito e che avevano fatto presagire un allungamento dei tempi. Sembra quindi che il matrimonio tra Nyse Euronext e Deutsche Börse avverrà all’inizio dell’anno prossimo e non più alla fine del 2011, come era previsto, in quanto la decisione dell’Authority Antitrust è attesa per il prossimo 23 gennaio, con un ritardo quindi di un mese. Le due società in un comunicato sottolineano la disponibilità, eventualmente, a rivedere ancora una volta i termini del loro progetto di fusione, proponendo la separazione delle attività dei prodotti derivati in Europa.

Italcementi incorpora Ciments Francais. Al via la riorganizzazione societaria

 Italcementi assorbirà Ciments Francais. Il Consiglio di Amministrazione di Italmobiliare, società che gestisce Italcementi, ha, infatti, approvato il piano di ristrutturazione del gruppo che prevede l’incorporazione in Italcementi della società Ciments Francais. Tramite dell’operazione sarà la holding Siif di diritto francese, posseduta al 100% da Italcementi. Il piano, che porterà vantaggi alla stessa Italmobiliare, mira ad una razionalizzazione della struttura societaria del gruppo attraverso l’individuazione di uno schema societario più chiaro e lineare. Alla base dell’importante riorganizzazione societaria di Italcementi ci sono anche motivazioni strategiche ed economiche: rafforzare l’immagine del gruppo, aumentare l’efficienza e la focalizzazione della gestione industriale e migliorare il controllo del cash-flow. Il tutto per permettere ad Italcementi di affrontare al meglio la crisi che si è abbattuta come un uragano sui mercati finanziari di tutto il mondo.

Pfizer acquista Wyeth per 68 miliardi di dollari. Nasce un nuovo colosso farmaceutico

E’ fatta. La tanto chiacchierata fusione tra i due colossi del settore farmaceutico, la Pfizer e la Wyeth, è avvenuta. Ieri, infatti, la Pfizer, leader indiscusso del settore farmaceutico e produttrice dell’anticolesterolo Lipitor e del Viagra, ha concluso l’acquisto della rivale Wyeth per un costo complessivo di 68 miliardi di dollari. Nello specifico la Pfizer pagherà, per ciascuna azione Wyeth, circa 50,19 dollari, 33 in contanti e 0,985 in azioni proprie. Scopo principale della fusione, la più grande degli ultimi 8 anni nel settore farmaceutico in America, è quello di permettere alla Pfizer di affrontare meglio la crisi economica internazionale e le perdite nel fatturato previste nel 2011 quando scadrà il brevetto del Lipitor, con il contenimento dei costi e l’introduzione di nuovi medicinali.

Iberia cancella quasi 40 voli al giorno in questa settimana, mentre si riparla di fusione con British

 Mentre in Italia la trattativa fra Cai e i sindacati è sul punto di precipitare da un momento all’altro, con una parte dei sindacati che sembrano propensi ad adottare tutte le misure più estreme per contrastare il decollo, è proprio il caso di dire, della nuova compagnia aerea italiana, in Spagna Iberia è stata costretta ad annullare oltre 40 voli al giorno per i contrasti inerenti la firma del nuovo contratto collettivo per i dipendenti di volo e piloti. Giovedi scorso la compagnia ha comunicato che ha dovuto cancellare oltre 50 voli per lo sciopero proclamato dai piloti di una delle sigle sindacali che stanno trattando con la compagnia il rinnovo del contratto. La compagnia ha minacciato di denunciare questi piloti per pratiche scorrette e per aver inadempiuto alle regole dello sciopero, ma i sindacati hanno risposto che è tutto in regola e che se la compagnia non scenderà a patti, ci potrà essere un vero e proprio blocco dei cieli in Spagna.