Fondo pensione giapponese guadagna 113 miliardi in un anno

 Di guadagni stellari sui mercati finanziari oggi giorno se ne sentono tanti. Si tratta di profitti stellari che i grandi fondi di investimento speculativi, noti come hedge funds, riescono a realizzare nell’anno solare sfruttando le inefficienze dei mercati e seguendo il trend in maniera esemplare. Questa volta a far parlare di sé per i guadagni ottenuti in un solo anno non è il fondo speculativo di turno, bensì il fondo pensione pubblico giapponese. Fino a poco tempo fa non era certo noto per la sua aggressività, ma per la sua eccessiva prudenza.

Che cos’è la guerra delle valute

 Il 2013 si è aperto con un dibattito molto acceso su quella che viene chiamata la “guerra delle valute”. L’antefatto è riconducibile alla politica monetaria ultra-accomodante del Giappone, che da novembre scorso ha cominciato a svalutare la propria moneta per dare slancio all’economia nazionale in difficoltà. La guerra valutaria nasce da una polemica sulla politica dei tassi di cambio, che alcuni paesi tendono a influenzare con decisione attraverso manovre monetarie non convenzionali suscitando il malcontento dei paesi che invece non adottano queste strategie.

Borsa di Tokyo sui massimi a 9 mesi con nuovo governo Abe

 L’insediamento del nuovo esecutivo giapponese è stato salutato ieri con un rialzo dell’1,49% dalla borsa di Tokyo, sempre più protagonista tra le piazze finanziarie mondiali. Dai minimi di area 8.619 punti di metà novembre scorso, il listino azionario nipponico Nikkei-225 ha guadagnato il 18,7% spinto dalle aspettative di formazione di un nuovo esecutivo che, dopo la vittoria alle elezioni politiche del 16 dicembre, si è insediato ufficialmente ieri. Il nuovo premier sarà Shinzo Abe, 58 anni, nazionalista e alla guida del partito dei liberaldemocratici.

Nikkei sui massimi a 8 mesi dopo elezioni politiche

 Continua a salire la borsa di Tokyo, a poche ore dalla vittoria del partito dei liberaldemocratici (Ldp) alle elezioni politiche in Giappone. Il Nikkei-225 ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,94% a 9.829 punti, salendo così sui livelli più alti degli ultimi 8 mesi e mezzo. Come da previsioni ha vinto il leader dell’opposizione, ovvero il nazionalista Shinzo Abe. Viene considerato un falco in tema di politica estera e ha intenzione di portare avanti una politica monetaria ultra-espansiva per favorire la svalutazione dello yen, la ripresa dell’export e dell’economia nazionale.

Rating del Giappone ridotto ad AA3

 Periodo di giudizio per alcune importanti economie mondiali. Dopo il declassamento storico degli Stati Uniti e le successive polemiche e indagini da parte del dipartimento di Giustizia, ora tocca al Giappone. Moody’s ha abbassato di un gradino il rating, passato ad Aa3, del debito a lungo termine del Giappone a causa del massiccio indebitamento del Paese giallo, che ricordiamo ha subito un ulteriore aggravio a causa del terremoto nel nordest dell’11 marzo. Il Giappone è indebitato a un livello circa due volte superiore al suo prodotto interno lordo (Pil) e la somma aumenta ogni anno. Il Paese infatti continua a emettere buoni del tesoro per coprire le spese. Solo pochi mesi fa Moody’s aveva avvertito della possibilità di un taglio della AA2 del rating giapponese, a causa dei timori sulla crescita economica.

Giappone: il rialzo dello yen sarà la priorità del nuovo governo

 Una valuta nazionale eccessivamente forte e apprezzata rappresenta un problema economico di non poco conto: ne sa qualcosa il Giappone, con il governo che si è visto costretto a svelare una lista di proposte politiche volte a calmierare gli effetti devastanti del super yen. Tokyo sta dimostrando insomma una forte preoccupazione per questo trend eccessivamente rialzista, tra l’altro ha anche raccomandato che le misure in questione possano essere implementate dalla nuova amministrazione nazionale, la quale comincerà a formarsi nel corso di questa settimana (si tratta dell’ennesimo cambio di esecutivo per lo stato nipponico). La terza economia mondiale è dunque alle prese con dei forti problemi monetari.

Giappone, dopo due anni infuria una nuova inflazione

 Era dall’inizio del 2009 che il Giappone non viveva una situazione inflazionistica simile a quella attuale: da allora sono passati ben ventotto mesi e ora la nazione nipponica è alla prese con una crescita incontrollata dei prezzi al consumo, provocata soprattutto dal rialzo dei costi globali di energia e cibo. Si tratta, come appare evidente, di una chiara conseguenza del terremoto e dello tsunami che hanno devastato il paese a marzo, non a caso questi dati si riferiscono allo scorso mese di aprile.