Mercati finanziari in balìa del trading ad alta frequenza

 La settimana che si si appresta a lasciare alle spalle è stata caratterizzata da eventi macroeconomici di grande rilievo, come i tassi della Bce (giovedì) e i dati sul mercato del lavoro americano (venerdì). In queste due giornate i mercati finanziari hanno sperimentato movimenti particolarmente esasperati, con la volatilità che si è impennata su livelli completamente fuori il controllo degli investitori. A quanto pare, nell’isteria mostrata da valute, bond e azioni c’è il solito zampino del trading ad alta frequenza, eseguito con programmi automatici installati sui computer dei grandi fondi speculativi.

Azioni europee che guadagnano con l’euro debole

 Un euro debole può diventare un vantaggio per le aziende che operano in gran parte sui mercati internazionali. Al momento la moneta unica è ancora tonica nei confronti delle principali valute, complice la politica monetaria meno espansiva della Bce rispetto ad altre banche centrali (in particolare Fed e BoJ). Tuttavia, se Draghi dovesse continuare a tagliare i tassi o se dovesse riemergere il problema del debito pubblico, l’euro potrebbe indebolirsi molto e favorire alcune aziende del Vecchio Continente. Morgan Stanley ha elencato 10 blue chip meglio impostate per sfruttare un euro debole.

Che cos’è la guerra delle valute

 Il 2013 si è aperto con un dibattito molto acceso su quella che viene chiamata la “guerra delle valute”. L’antefatto è riconducibile alla politica monetaria ultra-accomodante del Giappone, che da novembre scorso ha cominciato a svalutare la propria moneta per dare slancio all’economia nazionale in difficoltà. La guerra valutaria nasce da una polemica sulla politica dei tassi di cambio, che alcuni paesi tendono a influenzare con decisione attraverso manovre monetarie non convenzionali suscitando il malcontento dei paesi che invece non adottano queste strategie.

Tasse troppo alte in Europa secondo Draghi

 Il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha dichiarato ieri in un’audizione al Parlamento europeo che il risanamento dei conti pubblici sta avendo un impatto positivo anche sul difficile finanziamento delle imprese che ormai sta diventando la sfida più importante per l’Eurotower. Il banchiere italiano ha affermato che nella prima parte dell’anno l’economia europea resterà debole, ma è attesa una graduale crescita a partire dalla seconda metà dell’anno. Draghi ha sottolineato che il 2013 è iniziato con un quadro più stabile, grazie alle riforme promosse dai governi nazionali.

Italia prepara emissione bond in dollari

 L’Italia è un emittente molto attivo in questo inizio 2013, che ha già visto il collocamento di decine di miliardi di euro di bond tra corporate e governativi. Lo scenario di mercato favorevole ha consentito alle società emittenti e al Tesoro di spuntare tassi di interesse sempre più bassi, tanto che anche ieri i tassi sui Btp decennali sono scesi ai minimi da ottobre 2007. Ora,però, l’Italia si prepara ad emissioni più mirate, come ad esempio il collocamento degli Italy-bond in dollari americani o altre valute.

Euro sfonda 1,35 dollari ai massimi da novembre 2011

 Sul mercato delle valute non accenna a fermarsi la spettacolare ascesa delle quotazioni dell’euro, che continua a macinare guadagni nei confronti delle principali monete mondiali. In particolare, il tasso di cambio euro/dollaro è salito sopra 1,3560, dopo aver sfondato stamattina quota 1,35. Il superamento di quest’area di resistenza ha facilitato l’ascesa dei prezzi, che continuano ad essere proiettati verso la resistenza di area 1,40. Questo livello psicologico non si vede da ottobre 2011. Grazie all’exploit odierno il cambio euro/dollaro è salito sui massimi di fine novembre 2011.

Goldman Sachs risultati quarto trimestre 2012

La Goldman Sachs, una delle banche più influenti nel panorama finanziario mondiale, ha diffuso ieri i risultati del quarto trimestre del 2012 battendo le attese degli analisti. Il giro d’affari della banca newyorkese è cresciuto del 53% a 9,24 miliardi di dollari dai 6,04 miliardi di dollari registrati nell’ultimo quarter del 2011. Gli analisti stimavano un volume d’affari pari a 7,98 miliardi di dollari. Nell’ultimo trimestre dell’anno la banca ha prodotto utili per 2,83 miliardi di dollari, ovvero quasi tre volte in più di quanto incassato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Germania rimpatrierà quasi 700 tonnellate d’oro

 La Bundesbank, ovvero la Banca Centrale tedesca, rimpatrierà 674 tonnellate d’oro entro il 2020. Il valore dell’oro che sarà riportato in Germania dall’estero corrisponde a circa 27 miliardi di euro. Ad annunciare la notizia è stato Carl-Ludwig Thiele, membro del consiglio direttivo della “Buba”. Secondo Thiele l’obiettivo dell’istituto centrale teutonico è quello di conservare all’interno dei propri confini nazionali circa la metà delle 3.391 tonnellate d’oro possedute dalla Germania, che attualmente è il secondo paese al mondo con maggiori riserve d’oro (al primo posto ci sono gli Stati Uniti, al terzo posto l’Italia, quarta la Francia e quinta la Cina).

Forex outlook positivo sull’euro nel 2013 secondo S&P

 L’agenzia di rating Standard & Poor’s, che fino a pochi mesi fa aveva bersagliato i paesi della zona euro con raffiche di downgrade a catena, vede rosa per l’euro nel 2013 sottolineando l’importanza del lavoro svolto da Mario Draghi alla guida della BCE. Grazie alle mosse del banchiere italiano, il rischio che la zona euro possa finire in frantumi è sempre più remoto. E’ questa l’opinione di Paul Sheard, chief economist e head of research di Standard & Poor’s, che ha ha una view positiva sull’euro per il prossimo anno.

Yen ai massimi da cinque settimane mentre il prezzo del greggio continua la sua discesa

 Lo yen continua a rappresentare lo specchio fedele dell’andamento dei mercati finanziari, e sulla nuova debolezza delle Borse raggiunge la sua quotazione massima da cinque settimane contro il dollaro. A spingere sulla moneta giapponese ci sono anche le decisione prese dal board straordinario della Banca del Giappone tenuto oggi. La Boj ha deciso di lasciare invariato il tasso di riferimento allo 0,30% e di adottare invece misure che facilitino l’accesso al credito da parte delle imprese giapponesi, in vista della fine dell’anno fiscale a marzo. Inoltre la banca centrale ha detto che presterà fondi al tasso di riferimento overnight nelle nuove operazioni e che offrirà fondi fino a 3 mesi fino alla fine di aprile. Queste notizia hanno perciò contribuito a dare slancio alla moneta nipponica. Lo yen infatti quota contro la divisa americana intorno a 93,12. Ma la moneta giapponese si rafforza anche contro euro la cui quotazione ha toccato i 118,500, vicino ai massimi dell’ultimo mese. L‘euro però in attesa del prevedibile taglio dei tassi di Giovedi da parte della Bce continua nel suo recupero sia nei confronti della sterlina, sia contro il dollaro che quota 1,2650.