Commerzbank accelera nel suo progetto di fusione con Dresdner

 Commerzbank e Allianz sono in netto rialzo a Francoforte dopo che la banca, ieri sera, ha annunciato la conclusione dell’acquisizione di Dresdner Bank per oltre 5 miliardi di euro, con un risparmio di oltre 1 miliardo di euro rispetto al prezzo pattuito nel settembre scorso. Il titolo della banca tedesca aveva cominciato la sua discesa che attualmente è di circa il 65% dal suo valore di gennaio 2008, proprio a seguito della notizia della acquisizione di Dresdner. Il mercato infatti considerava l’operazione, in un momento di crisi finanziaria già in atto, troppo cara e rischiosa e per questo aveva penalizzato fortemente il titolo che aveva perso in una sola giornata il 13% del suo valore. La crisi finanziaria ha cambiato ancora di più le le carte in tavola considerando che Commerzbank è stata costretta a chiedere 8,2 miliardi al governo tedesco per ricapitalizzarsi e pagare la seconda tranche di Dresdner . In cambio la banca si è impegnata con il governo di non distribuire dividendi agli azionisti fino al 2010. Sulla scorta di questa notizia il titolo ha continuato la sua discesa fino ad arrivare a toccare i minimi storici vicino ai 5 euro per azione.

Allianz in soccorso di Commerzbank per trovare liquidità per l’acquisto di Dresdner

 Commerzbank registra un vistoso calo in Borsa sulla scia di alcune indiscrezioni in merito all’esitenza di un piano alternativo per prendere in prestito contante e completare l’acquisto di Dresdner Bank da Allianz qualora il suo piano di emissione di azioni dedicato all’operazione fallisse. Lo riferiscono alcune fonti con una conoscenza diretta della questione sottolineando come questo piano B potrebbe chiudere l’operazione e liberare Allianz dai problemi legati a Dresdner. Commerzbank ha già pagato 5,6 miliardi di euro ad Allianz per l’acquisto di circa il 60% di Dresdner Bank. Una seconda tranche fino a 3,1 miliardi per la parte restante scade il prossimo anno. Commerzbank vorrebbe pagare questa seconda tranche attraverso l’emissione di nuove azioni ma le turbolenze dei mercati dopo il collasso di Lehman Brothers e il calo del titolo in borsa potrebbero rendere questa strada difficile. Secondo una delle fonti, la stessa Allianz potrebbe aiutare Commerzbank a reperire il contante necessario.

C’ è un accordo con Allianz in base al quale la compagnia tedesca provvederà al finanziamento

spiega.

Gm vicina al collasso pensa alla fusione con Chrysler come ultima spiaggia

 L’ agenzia di rating Standard & Poor’ s data la crisi, si è detta perplessa sul futuro delle tre principali case automobilistiche americane, Chrysler (che segna un calo dei ricavi negli Usa del 25%), Ford e General Motors. E ha sottolineato che se le difficoltà dovessero perdurare sarebbero a rischio di fallimento. Ma subito da Detroit Gm ha smentito ogni ipotesi di ricorrere al chapter 11. Così come ha fatto Ford, che ha però annunciato le dimissioni del direttore finanziario Don Leclair, che il primo novembre sarà sostituto da Lewis Booth. Ma se le voci di fallimento per ora sono state smentite, e’ indubbio che la situazione dei colossi di Detroit sia difficilissima. E per fare fronte a ciò si cerca ogni mezzo possibile, non ultimo quello della fusione. General Motors ha tenuto dei colloqui con Chrysler per una eventuale fusione che vedrebbe insieme il numero uno e il numero tre dell’industria automobilistica Usa, in un momento in cui entrambe le società lottano per tagliare i costi. Lo riferisce una fonte informata dei fatti, precisando che i colloqui sono ancora ad un livello “esplorativo”.

Telecom-Mediaset: una fusione nelle fantasie dei broker

Oggi Affari & Finanza di Repubblica parla nelle prime due pagine di Tele-Set, la possibile fusione tra Mediaset e Telecom. Qualcosa di più di una voce quindi? L’ipotesi di fusione aleggia nell’aria già da molto tempo ormai, ma finora non era mai stata considerata abbastanza credibile. Ora è cambiato qualcosa?

La società monopolista della telefonia non naviga in buone acque da qualche tempo: la sua presenza sul mercato internazionale è debole (il fatturato estero costituisce il 15% del totale, contro il 60% di Telefonica o il 50% di Deutsche Telecom). A livello finanziario l’indebitamento, eredità delle precedenti gestioni, resta pesante e lascia poco spazio ad inziative che comunque non sono arrivate.

Inoltre l’ipotesi di una liberalizzazione, toglierebbe a Telecom anche il vantaggio di agire da monopolista ed aggreverebbe non poco la situazione, che non può essere definita ancora disastrosa, ma neanche da adito ad ottimiste speranze future.