Wall Street vicina ai massimi di sempre

 Wall Street snobba la crisi e si avvia verso il raggiungimento dei massimi di sempre toccati nell’ottobre del 2007. Nessuno avrebbe mai immaginato una ripresa così repentina dei corsi azionari dopo la debacle del 2008, a seguito dello scoppio della bolla dei mutui subprime e al crack Lehman Bothers. Non è bastata nemmeno la peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30 a mettere in ginocchio la finanza made in USA, dimostrando che la Corporate America è sempre in grado di regaire alle crisi.

Previsioni Dow Jones Industrial Average Luglio 2012

 La ripresa in Eurozona slitta ancora dopo l’allarme della BCE sulla disoccupazione del Vecchio Continente, ancora una volta in crescita. La questione però ora diventa di importanza globale, visto che la recessione di un singolo continente si rifletterebbe senza riserve su tutta l’economia, dagli USA alla Cina, per poi mandare in tilt il mercato delle valute e delle obbligazioni.

Commerzbank accelera nel suo progetto di fusione con Dresdner

 Commerzbank e Allianz sono in netto rialzo a Francoforte dopo che la banca, ieri sera, ha annunciato la conclusione dell’acquisizione di Dresdner Bank per oltre 5 miliardi di euro, con un risparmio di oltre 1 miliardo di euro rispetto al prezzo pattuito nel settembre scorso. Il titolo della banca tedesca aveva cominciato la sua discesa che attualmente è di circa il 65% dal suo valore di gennaio 2008, proprio a seguito della notizia della acquisizione di Dresdner. Il mercato infatti considerava l’operazione, in un momento di crisi finanziaria già in atto, troppo cara e rischiosa e per questo aveva penalizzato fortemente il titolo che aveva perso in una sola giornata il 13% del suo valore. La crisi finanziaria ha cambiato ancora di più le le carte in tavola considerando che Commerzbank è stata costretta a chiedere 8,2 miliardi al governo tedesco per ricapitalizzarsi e pagare la seconda tranche di Dresdner . In cambio la banca si è impegnata con il governo di non distribuire dividendi agli azionisti fino al 2010. Sulla scorta di questa notizia il titolo ha continuato la sua discesa fino ad arrivare a toccare i minimi storici vicino ai 5 euro per azione.

Allianz in soccorso di Commerzbank per trovare liquidità per l’acquisto di Dresdner

 Commerzbank registra un vistoso calo in Borsa sulla scia di alcune indiscrezioni in merito all’esitenza di un piano alternativo per prendere in prestito contante e completare l’acquisto di Dresdner Bank da Allianz qualora il suo piano di emissione di azioni dedicato all’operazione fallisse. Lo riferiscono alcune fonti con una conoscenza diretta della questione sottolineando come questo piano B potrebbe chiudere l’operazione e liberare Allianz dai problemi legati a Dresdner. Commerzbank ha già pagato 5,6 miliardi di euro ad Allianz per l’acquisto di circa il 60% di Dresdner Bank. Una seconda tranche fino a 3,1 miliardi per la parte restante scade il prossimo anno. Commerzbank vorrebbe pagare questa seconda tranche attraverso l’emissione di nuove azioni ma le turbolenze dei mercati dopo il collasso di Lehman Brothers e il calo del titolo in borsa potrebbero rendere questa strada difficile. Secondo una delle fonti, la stessa Allianz potrebbe aiutare Commerzbank a reperire il contante necessario.

C’ è un accordo con Allianz in base al quale la compagnia tedesca provvederà al finanziamento

spiega.

I mercati tremano. La reale importanza del piano Paulson all’indomani della mancata approvazione

 Continua a peggiorare lo stato della crisi dei mercati finanziari, ma ciò che più conta è che il mercato sembra in preda soltanto alla paura: paura di nuovi fallimenti, paura della recessione e paura che il mercato scenda ancora. Siamo davanti ad un circolo vizioso: ieri Wall Street è arrivata a perdere il 9% a causa della mancata approvazione del piano Paulson, la paura che ne è seguita ha contratto ulteriormente il mercato interbancario (c’è un interessante articolo sul sole24ore a proposito) con il risultato che trovare liquidità a prestito è praticamente impossibile. In pratica la paura che le banche non vengano salvate riduce l’ammontare di liquidità disponibile per le banche stesse, il risultato è che i problemi peggiorano. E se fallissero altre banche l’economia potrebbe risentirne in modo significativo, visto il ruolo del settore bancario all’interno dell’economia.

Ubs ancora perdite legate ai mutui subprime, e la crisi non è finita

La banca svizzera Ubs ha annunciato svalutazioni sui mutui Usa per il valore di 19 miliardi di dollari, una cifra record. Già nel mese di febbraio aveva già svalutato per 18,5 miliardi, raggiungendo così cifra 37. E’ previsto un nuovo aumento di capitale di 15 miliardi di franchi svizzeri (che corrispondono perlopiù alla stessa somma in dollari). Per fare chiarezza ed evitare incertezze future Ubs ha scelto di rendere note subito tutte le svalutazioni, scelta premiata dalla Borsa: a Zurigo il titolo ha infatti guadagnato il 12%.

Il buco che si è creato è di 12 miliardi di dollari e per coprirlo parteciperanno all’aumento di capitale Morgan Stanley, Jp Mporgan, Bnp Paribas e Goldman Sachs. Nel mese di febbraio invece a “tappare il buco” era stato il fondo sovrano di Singapore. Nei primi tre mesi del 2008 Ubs si è impegnata nel ridurre l’esposizione sul mercato immobiliare statunitense, passando da 27,6 miliardi di dollari a 15.

Per risanare i propri profitti Ubs ha annunciato che creerà una divisione separata per occuparsi di questi assets, in modo da poter gestire le altre attività ed ottenerne profitti. Conseguenza delle svalutazioni anche le dimissioni del presidente del Cda Marcel Ospel, sostituito da Peter Kurer.

Unicredit non è più la banca dei derivati?

Ricordate poco tempo fa il caso Divania, il suo fallimento, e l’inchiesta svolta dall’Espresso in cui veniva accusata Unicredit di aver spinto “forzatamente” gli imprenditori ad acquistare derivati? E ricordate poco tempo prima nei mesi di settembre ed ottobre, i ribassi di Unicredit dovuti all’esposizione in derivati e la crisi finanziaria dei mutui subprime e le richieste di risarcimenti danni?

Unicredit occupa nel mercato italiano una posizione di rilievo nella distribuzione di prodotti derivati con una quota di mercato che pari alla metà del totale. Questo però negli ultimi tempi le ha causato non poche grane, soprattutto a livello di immagine.

Alessandro Profumo ha finora cercato di liberare la sua banca dall’etichetta di “banca dei derivati” ed è quello che ha fatto anche di fronte al cda riunitosi ad Istanbul in questi giorni. Nei primi 9 mesi del 2007, secondo le elaborazioni di Bankitalia, la perdita potenziale dei derivati è passata da 3,5 a 5,2 miliardi.

Northern Rock: il governo britannico ha scelto la nazionalizzazione

Il governo britannico salva la Northern Rock Banck dal fallimento. La banca, entrata in crisi a causa della vicenda dei mutui subprime nell’estate scorsa, è stata oggetto di offerte fino al 4 febbraio, termine fissato per il take over. Tra le offerte presentate nessuna però è risultata soddisfacente dal governo che ha quindi annunciato la nazionalizzazione temporanea della banca, definendolo “il male minore”.

Le offerte presentate erano due: la prima, e più accreditata fino al giorno del rifiuto del governo, era quella di Richard Branson, numero uno del gruppo Virgin Money. Dall’altra parte l’offerta presentata da un gruppo di azionisti interno alla banca.

La decisione finale spettava allo Schacchiere britannico, Alistair Darling, il quale già prima di valutare le due offerte aveva anticipato la possibilità della nazionalizzazione, qualora le offerte svalutassero la banca.