Positivo il primo trimestre 2015 per Ubs

Sembra che l’anno in corso sia iniziato bene per le banche. Il merito, senza dubbio, è da ascrivere all’ottimo lavoro svolto sino a questo momento dalla Bce. Ma i fattori che hanno contribuito alla ripresa del settore sono molteplici. A trarne giovamento è, ad esempio, Ubs.

Eni non più “preferita” da Ubs

 Eni non rientra più tra i titoli preferiti da Ubs, ma i fondamentali per il futuro rimangono ancora molto solidi. Sulla base di una discreta considerazione positiva esercitata dagli osservatori internazionali sulla compagnia energetica italiana, l’amministratore delegato Paolo Scaroni ha annunciato i nuovi passi di breve termine, con grandi investimenti e un atteggiamento sostanzialmente attendista sul fronte delle nuove acquisizioni.

Unicredit target price tagliato a 4,15€ da Ubs

Dopo aver assaggiato la scure di Fitch, Unicredit deve fare i conti anche con la parziale bocciatura di Ubs. A Piazza Affari il titolo della banca milanese accusa il colpo e mostra un ribasso dell’1,25% a 3,644 euro, quotando poco sopra il minimo intraday che attualmente è posto a 3,638 euro. Ieri, invece, le azioni della banca di Piazza Cordusio hanno perso il 3,61%. Gli analisti finanziari di Ubs hanno tagliato le stime di eps del 19% nel 2013 a 0,32 euro per azione.

Derivati Milano depositata sentenza condanna per 4 banche

 Nella sentenza relativa alla vicenda dei derivati finanziari del Comune di Milano, il giudice monocratico della quarta sezione penale del tribunale di Milano, Oscar Magi, ha scritto che “il Comune di Milano, pur essendosi dichiarato in una precedente operazione ‘operatore qualificato’, non aveva, con tutta evidenza, una caratura finanziaria e commerciale tale da garantire la corrispondenza tra tale dichiarazione e la realtà: le banche, quindi, avrebbero dovuro rendersi conto di tale situazione e non approfittarsene”. La sentenza era attesa da tempo e non lascia scampo alle banche coinvolte.

Unicredit ha corso troppo in borsa secondo Ubs

Partenza negativa per il titolo Unicredit, che a Piazza Affari evidenzia un calo del 2,33% a 4,526 euro. Il settore bancario sta trascinando al ribasso l’intero listino azionario milanese, che ha iniziato la nuova ottava con una flessione superiore al mezzo punto percentuale. A pesare sull’andamento delle azioni della banca di Piazza Cordusio è la notizia del taglio del rating effettuato da Ubs. La banca d’affari elvetica ha deciso di abbassare il giudizio su Unicredit a “neutral” dalla precedente valutazione “buy” (comprare le azioni).

Stm target alzato da Ubs a 6,3€

 L’uscita dalla joint-venture St-Ericsson rappresenta un punto di svolta per il futuro di STMicroelectronics secondo Ubs, che ha così deciso di aumentare il target price delle azioni del colosso italo-francese dei chip a 6,3 euro dalla precedente valutazione di 5,2 euro. La banca d’affari svizzera ha poi confermato la propria raccomandazione sul titolo Stm a “neutral”. La reazione del titolo alla borsa di Milano è molto positiva: dopo cinque ore di contrattazioni a Piazza Affari le azioni Stm segnano un rialzo del 3,36% a 6,605 euro.

Enel debito netto 2012 a 59 miliardi secondo Ubs

 La seduta odierna di borsa è finora molto negativa per le azioni Enel, che a Piazza Affari mostrano un ribasso del 2,56% a 3,122 euro. A pesare sull’andamento del titolo del colosso elettrico è il report di Ubs, che evidenzia i rischi legati all’eccessivo indebitamento societario. A causa della discesa odierna il titolo Enel è sceso sui minimi più bassi da circa un mese a 3,114 euro. Secondo quanto affermato da Ubs, il debito monstre potrebbe costringere i vertici societari a valutare la cessione di qualche asset di qualità.

Banche italiane promosse da Ubs

 La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).

Derivati Comune di Milano, condannate quattro banche

Negli scorsi giorni il giudice di Milano Oscar Magi ha condannato quattro banche (Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank) ad una pena pecuniaria a causa della presunta truffa da 100 milioni sui derivati stipulati dal Comune di Milano nel 2005. Ha così termine uno dei primi e più rilevanti processi su scala continentale riguardo alla vendita di derivati a enti territoriali, in grado – probabilmente – di fungere da apripista ad altre pronunce in materia. Vediamo allora quali sono le principali considerazioni che hanno supportato la sentenza del tribunale milanese.

Settore Bancario rosso, buy su Unicredit

 Ancora tensioni sul settore bancario; se ieri a trainare al ribasso gli istituti erano le preoccupazioni che spaventano l’Eurozona da ormai mesi, oggi ad aggravare la situazione in Italia c’è il decreto liberalizzazioni. La questione sulle commissioni bancarie sui fidi pesa come un macigno sui bilanci e l’approvazione nel decreto equivale ad una dichiarazione di guerra all’intero settore.

Vendite su tutto il comparto, con Banca MPS che crolla sotto 0.35 perdendo oltre il 3.40% a metà seduta; a seguire Banco Popolare (quasi -2%) a 1.5440 euro per azione e Banca Popolare di Milano a -1.42%. Unicredit cede un punto percentuale abbondante portandosi a 3.88 euro per azione. Proprio su quest’ultimo istituto UBS ha confermato il rating di buy con target price a 5.60 euro, anche se le aspettative non sono grandi nel quarto trimestre.

UBS trimestrale: utile nonostante maxifrode

 I mercati si aspettavano un performance più sottotono per Ubs, dopo che alla fine dell’estate un dipendente della banca era stato arrestato a Londra in relazione alla frode ai danni dell’istituto. Secondo l’accuso il trader di UBS sarebbe reo di aver commesso una maxi frode costata alla banca 2,3 miliardi di dollari. Sospettato di aver utilizzato in modo illecito informazioni interne riservate è comparso in un tribunale di Londra in questi giorni per un’udienza lampo, in attesa della prossima udienza stata fissata al 22 novembre. Nonostante ciò la prima banca svizzera Ubs ha chiuso il trimestre con un utile netto ben al di sopra delle previsioni degli analisti, risultato realizzato grazie a partite straordinarie.

Ubs, costa cara l’infedeltà del trader Adoboli

 Oltre due miliardi di dollari: l’Unione delle Banche Svizzere (Ubs), una delle principali realtà creditizie elvetiche, si trova a fronteggiare una vicenda davvero ambigua e particolare, ma che poteva rivelarsi anche più grave di quello che poi è stato. L’istituto ha infatti perso ben 2,3 miliardi a causa delle operazioni condotte da un trader africano, Kweku Adoboli, per il quale sono già scattate le manette. Nello specifico, questi ammanchi sono stati provocati da alcune transazioni e negoziazioni finanziarie dello stesso Adoboli che non beneficiavano però della necessaria autorizzazione. Inoltre, si è trattato di vere e proprie speculazioni su diversi prodotti, tra cui, in primis, i contratti futures sugli indici azionari (il trader in questione aveva una certa predilezione per l’americano S&P 500 e il tedesco Dax), con gli ultimi tre mesi che sono stati costellati da un numero impressionante di operazioni.