Edison dice addio alla borsa

 A partire dalla giornata di ieri le azioni Edison non sono più quotate alla borsa di Milano. Mentre la storica compagnia abbandona il listino azionario milanese, prende corpo il progetto della grande multiutility dl Nord Italia che ruoterà attorno ad A2A. Insomma, si chiude un capitolo e se ne apre un altro. Da un lato Edison abbandona Piazza Affari per finire nelle mani del colosso Edf, decretando il divorzio tra Italia e Francia nell’energia; dall’altro, si continua a lavorare per dare vita alla super-municipalizzata con epicentro A2A.

L’addio di Edison alla borsa è stato abbastanza movimentato. Infatti, a partire dal 31 agosto le azioni della compagnia energetica milanese sono crollate da area 0,88 euro a 0,48 euro, chiudendo il 7 settembre a 0,5015 euro che equivale ad un crollo delle quotazioni del 76%. Il motivo è presto spiegato: il flottante di borsa era diventato così esiguo che quei pochi piccoli azionisti che avevano ancora in portafoglio le azioni Edison hanno venduto facendo crollare i prezzi per mancanza di controparti adeguate allo scambio.

Alla fine Edison esce dalla borsa a prezzi di saldi, visto che l’ultima quotazione è stata 0,5015 euro, mentre le due Opa lanciate dai francesi di Edf nei mesi scorsi erano ad un prezzo di 0,89 euro, ovvero quasi il doppio. Edf è arrivata a detenere il 99,5% del capitale della compagnia italiana. Le azioni ordinarie Edison saranno delistate, mentre le azioni risparmio continueranno ad essere quotate regolarmente. L’addio di Edison a Piazza Affari non dovrebbe, però, essere definitivo. Infatti, Edf ha promesso che riquoterà le azioni, anche se probabilmente se ne parlerà al massimo tra qualche anno.

Cala il sipario sulla vicenda Edison, mentre prende forma il progetto della multiutility del Nord Italia. A2A e Iren, ex azionisti di Edison, hanno ottenuto Edipower in cambio dell’uscita dalla compagnia di Foro Buonaparte. Da questo punto sarà possibile creare il secondo polo dell’elettricità italiano alle spalle di Enel. Intanto, si apre la possibilità di una fusione tra A2A e Iren.

Lascia un commento