Licenziamenti Sony Mobile

 Sony Mobile, la divisione del gruppo Sony che gestisce il business dei telefoni cellulari, ha posto un altro tassello nella sua strategia di riorganizzazione delle attività dell’ex joint venture con Ericsson. In particolare, la società ha deliberato la riduzione dell’organico in alcune strutture svedesi, figlie della precedente cooperazione con il brand scandinavo, allo scopo di snellire il parco di risorse umane impiegate nel vecchio Continente. Una decisione particolarmente sofferta per il mercato svedese, che potrebbe condurre Sony Mobile a conseguire significativi vantaggi in termini di economie.

Ciò che per il momento è certo è che nell’ambito della propria attività di ristrutturazione è stato previsto lo spostamento della sede della società dalla città svedese di Lund al mercato giapponese. Un rimpatrio di alcune attività strategiche che comunque non azzererà del tutto la presenza del brand nipponico in territorio scandinavo, visto e considerato che la sede di Lund – afferma una nota di Sony Mobile – rimarrà “un sito strategico concentrato sullo sviluppo delle applicazioni e del software”.

Sony Mobile ridurrà la manodopera di circa il 15% entro la fine del mese di marzo 2014, allo scopo di “migliorare l’efficienza operativa e diminuire i costi”. In termini assoluti, lo snellimento del 15% dei dipendenti corrisponde a circa 1.000 posti, di cui 650 addetti a Lund e, il resto, consulenti. Attualmente Sony Mobile è il sesto gruppo del mondo nel settore dei cellulari, impiega 8 mila addetti ed è interamente di proprietà del gruppo giapponese, che nel corso del 2011 ha riacquistato il 50% della joint venture, detenuta nelle mani di Ericsson.

Strategicamente (titoli Sony ai minimi da 32 anni…), Sony Mobile ritiene possibile conseguire qualche interessante economia dall’operazione di migrazione delle attività in patria. In particolar modo, sotto il profilo della guida e della territorialità, Sony (qui il rating Sony) vorrebbe rendere la sua divisione mobile molto più vicina alle altre divisioni del gruppo, anche per sfruttare eventuali trasferimenti di organico.

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