Si parla tanto di deconsumo recentemente. Per essere più precisi, però, il termine che dovrebbe essere chiamato in causa è quello di maggiore povertà. Affrontiamo il tema più nello specifico.
Usare la parola deconsumo è sbagliato
Le statistiche ci dimostrano come gli italiani spendano di meno e lo facciano, in generale, praticamente in qualsiasi settore della propria vita. Dire che gli italiani abbiano deciso di modificare, per puro spirito di miglioramento, il loro approccio al consumismo è fuorviante.
Sarebbe più corretto, infatti, sostenere che gli italiani avendo meno soldi a disposizione non hanno più la capacità di consumare come una volta. E devono per forza adattarsi a una minore possibilità economica, con conseguente minore potere d’acquisto.
Usare la parola deconsumo, in realtà, rappresenta solo un modo abbastanza elegante per far sembrare che gli italiani non siano più poveri di prima. È questa la realtà dei fatti. Si spende di meno perché i soldi non ci sono, e si favorisce ovviamente la possibilità di acquistare beni di prima necessità piuttosto che altro.
Anche se, anche per quel che riguarda la spesa, gli italiani tentano ovviamente di consumare meno e acquistare diversamente perché non posseggono più le stesse possibilità del passato. I posti di lavoro potranno anche aumentare, ma le retribuzioni scendono e non sono sufficienti a mantenere un certo stile di consumo degli italiani. Ecco, quindi, che parlare di deconsumo è sbagliato.
Cresce per forza il consumo consapevole
Il deconsumo, in realtà, nasconde quella che è la realtà dei fatti. Nel 2025, chi magari fino all’anno prima faceva la spesa nel normale supermercato, ora si rivolge a un discount. Vi è la necessità di modificare le proprie necessità perché non più sostenibili.
Si può parlare certamente di un consumo consapevole, ma sottolineando che comunque non nasce da una presa di coscienza libera da costrizioni. Il non riuscire ad arrivare più a fine mese spinge verso un’alternativa migliore, più sostenibile, e questo deve essere apprezzato. Allo stesso tempo, però, bisogna ammettere che si tratta più di sopravvivenza.
È un problema? No, fino a che il deconsumo ci consente comunque di ottenere degli ottimi risultati, soprattutto per quel che riguarda l’aumento della coscienza ecologica. Ma allo stesso tempo si dovrebbe spingere, insieme alle parti sociali, per puntare a un adeguamento degli stipendi e, di conseguenza, della capacità di spesa.
Ecco quindi che possiamo anche continuare a parlare di deconsumo, ma dobbiamo renderci conto che il “core” della questione non è altro che gli italiani sono più poveri di prima e stanno cercando di adeguarsi.