Spesa sempre più ristretta per gli italiani, che continuano a fare i conti con la crisi portata dall’alta inflazione e dal rincaro energetico. Qualcosa che si riflette in modo importante sui consumi.
Spesa sempre più difficile per i consumatori
Fare la spesa o semplicemente acquistare un bene o un servizio di cui si necessita, è qualcosa sulla quale gli italiani riflettono a lungo. Soprattutto in un momento come questo, nel quale i prezzi salgono e gli stipendi non fanno altrettanto. Anzi, in alcuni casi diminuiscono pure. E viene spontaneo chiedersi se saremo ancora capaci nemmeno di arrivare a fine mese, ma perlomeno di comprare il minimo indispensabile. Non è una novità che gli italiani che possono farlo si stiano affidando ai propri risparmi per rimanere su una ipotetica stabilità.
Le analisi relative agli ultimi mesi ci confermano come la capacità di spesa della popolazione sia scesa ancora di più. Lo dimostra il fatto che a ottobre 2023 si sia speso l’1,3% in più ma si sia acquistato il 4,4% in meno. E non è consolante che l’Istat spieghi che tutto ciò sia occorso dipenda principalmente dai beni alimentari.
Era impossibile non fosse così, quando facendo la spesa si è continuato a incontrare rincari su alcuni beni senza che sussistessero motivazioni oggettive per un aumento dei prezzi. Fattore che tra l’altro sta portando gli italiani a fare una spesa diversa e non salutare.
Anche la spesa di beni non alimentari ha seguito più o meno lo stesso percorso. Le persone hanno preferito concentrarsi sui prodotti per la cura della persona, mettendo da parte tutto ciò che riguarda gli elettrodomestici.
Consumi in calo generale per tutti
E poco importa se questi, obsoleti, fanno spendere di più per l’energia. Mancano infatti i fondi per acquistarne di nuovi. È calata anche la spesa per l’abbigliamento e l’informatica: anche in questo caso si tende a non voler spendere.
E gli e-commerce, a sorpresa, fanno registrare un calo mai visto fino a ora. Senza contare che peggiora sensibilmente anche la situazione dei piccoli negozi e di quelli di prossimità, entrati in crisi durante la pandemia.
Insomma, i consumi rimangono deboli quanto la capacità di spesa della cittadinanza, chiamata a modificare ancora una volta il suo comportamento. Anche quello alimentare. I numeri che abbiamo davanti “dimostrano ancora una volta come l’emergenza prezzi stia modificando profondamente le abitudini delle famiglie italiane”, spiega Assoutenti. “Determinando non solo un drastico taglio della spesa, ma anche un cambiamento nei comportamenti dei cittadini”. Come cambiare la situazione? Forse lottando contro le speculazioni in atto.