Inflazione, attenzione alle speculazioni delle aziende

L’inflazione a giugno è scesa al 5,5% dal 6,1% del mese precedente. Ancora non è sufficiente ma bisogna chiedersi se oltre alla politica monetaria non si debba combattere con maggiore veemenza le speculazioni.

Speculazioni delle aziende pesano

Non è difficile da notare come nell’Eurozona ci troviamo ancora distanti dall’obiettivo del 2% di inflazione. Allo stesso tempo però appare evidente come la Bce alzando i tassi fatichi comunque ad abbattere questo valore. E non solo: la capacità di spesa degli italiani continua ancora a soffrire nonostante i prezzi di benzina, carburanti ed energia siano scesi.

La Banca centrale europea ha già fatto sapere che il prossimo 27 luglio i tassi di interesse saranno ancora alzati. E che potrebbe non essere l’ultimo incremento del costo del denaro questo anno. Per l’Italia il problema è ancora più grave.

E la ragione sta nel fatto che il valore dell’inflazione per il nostro paese è più alto di quello medio europeo. I settori causa di questo malessere sono il trasporto aereo, i servizi finanziari, l’energia principalmente. Conditi dalle solite debolezze strutturali del paese. Tutto ciò fa spazio a una vera e propria speculazione da parte di molte aziende.

Qualche mese fa, in concomitanza con la guerra in Ucraina e il caro bollette, per quanto con sofferenza, l’aumento dei prezzi era stato accettato dai consumatori in virtù di una reale difficoltà. Ora che il prezzo del carburante è sceso perché non hanno fatto altrettanto i prezzi dei beni e dei servizi?

Semplice: perché in questo modo le imprese possono guadagnare di più, magari risolvendo problematiche passate. Il problema è che la popolazione rischia di doversi trovare a dover rinunciare a quei beni e servizi. Proprio perché non può permetterseli perché troppo cari. E’ come un cane che si morde la coda e a farne le spese è il consumatore.

Inflazione non cala ma lo fa capacità di spesa

Come spiega la Bce, in pratica, le aziende invece che assorbire parte degli aumenti magari intaccando i loro margini, hanno aumentato i profitti continuando ad alzare i prezzi. Qualcosa che non hanno smesso di fare con il superarsi della crisi o comunque con il suo miglioramento.

Con i salari fermi e nel caso italiano mai adeguati da circa venti anni, la situazione sta esplodendo nel vero senso della parola. Altri aumenti dei tassi, legittimi per quanto riguarda la politica monetaria, nella pratica non faranno altro che impoverire ancora ulteriormente il nostro paese.

Portando gli italiani a non avere più capacità di spesa. Qualcosa su cui il Governo dovrebbe concentrarsi, combattendo la speculazione spinta di alcune aziende.