La Bce dà vita a un nuovo rialzo dei tassi di interesse pari allo 0,50%. Lo ha reso noto direttamente l’istituto centrale, sottolineando come il tasso sui depositi salga al 2,50%, quello sui finanziamenti principali al 3% è quello dei prestiti marginali al 3,5%.
Bce pronta ad alzare interessi anche a marzo
La Bce ha anche fatto sapere che a marzo i tassi di interesse subiranno un rialzo ulteriore, sempre dello stesso valore. Una scelta presa nonostante negli ultimi tempi siano stati percepiti dai segnali di rallentamento legati alle dinamiche inflazionistiche. Il problema è che il valore dell’inflazione all’8,5% è considerato ancora troppo alto rispetto all’obiettivo da raggiungere del 2%.
Christine Lagarde, presidente della Bce, ha spiegato come la banca centrale sia obbligata a muoversi in tal senso, dato che i rialzi dei tassi di interesse incanalati finora non sono stati abbastanza efficaci. L’inflazione rimane ancora alta e non sono presenti dei veri e propri segnali di disinflazione. Questo perché quella di fondo, al netto di alimentari ed energia, si trova ancora al suo massimo storico del 5,2%
Si tratta di una condizione differente rispetto a quella proposta dalla Fed dove l’istituto statunitense riconosce un cambiamento nella dinamica dell’inflazione. Il presidente della Bce ha reso noto di aver invitato nuovamente i Governi europei ha lavorare sul contenere le misure d’aiuto contro il caro energetico. La minaccia fatta è quella di doversi trovare a inasprire la politica monetaria nel caso le indicazioni non venissero seguite ulteriormente.
La necessità di revocare tali misure serve non solo a spingere a un consumo più idoneo da parte degli utenti. Ma anche qualcosa che si deve muovere in corrispondenza al calo dei prezzi onde evitare ulteriori pressioni sull’inflazione. In quel caso infatti i prezzi rimarrebbero comunque alti.
Strategia globale da parte delle banche centrali
La strategia intrapresa dalla Bce è parte di quella comune decisa dalle banche centrali di tutto il globo proprio per combattere l’inflazione. In questi giorni anche la Federal Reserve ha innalzato i tassi di interesse dello 0,25%. E ha già annunciato che farà la stessa cosa a marzo. Di differente c’è che negli Stati Uniti la banca centrale ha riconosciuto segnali di miglioramento nell’andamento dei prezzi. Anche se tale processo non è ritenuto sufficientemente forte per portare a modifiche dell’attuale politica monetaria.
Già ad aprile, in teoria, per quel che concerne l’Europa sarà possibile comprendere se il percorso intrapreso porterà a miglioramenti. O se bisognerà fare altro. La lotta all’inflazione in questo particolare periodo storico si sta rivelando più difficile del previsto. Tutti gli interlocutori devono lavorare di concerto per raggiungere l’obiettivo prefissato.