Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione: invariati i tassi di interesse

Obiettivo primario della Bce e’ assicurare la stabilita’ dei prezzi, che e’ precondizione per la stabilita’ finanziaria e la crescita. La BCE esercita, infatti, il controllo dell’inflazione nell’area euro badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo ad un livello inferiore (ma tuttavia prossimo) al 2%.

Proprio a questo scopo il suggerimento di Trichet per arginare le pressioni inflazionistiche che iniziano a minacciare l’Europa è quello di abbandonare la strada delle politiche fiscali e seguire “politiche di bilancio prudenti”. La Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione di Eurolandia per il 2008 e il 2009: le nuove stime indicano un’inflazione compresa fra il 3,2 e il 3,6% per il 2008, in netto rialzo dal 2,9% medio stimato a marzo, mentre per il 2009 gli economisti si aspettano un’inflazione compresa fra 1,8% e 3,0%, dal precedente 2,1% medio.


I rischi per la stabilità dei prezzi sono aumentati ulteriormente”: è questo l’allarme lanciato dal presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Che ribadisce: “L’obiettivo primario della Bce continua ad essere il mantenimento della stabilità dei prezzi.

Il consiglio direttivo della Bce ha quindi deciso di lasciare invariato il tasso di interesse al 4%, il massimo da quasi sei anni. È importante non ridurre i tassi per evitare fenomeni inflazionistici. Questo succede perché se i tassi si riducono e questo significa che diminuisce il prezzo del denaro, allora si chiederanno più prestiti anche per investimenti, il Pil aumenterà e l’incremento del Pil potrebbe condurre ad un aumento del livello generale dei prezzi. Fermi al 3% e al 5% anche il tasso sui depositi e il tasso marginale.

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