Fed, confermato aumento tassi dello 0,25%

La Fed ha aumentato i tassi di interesse dello 0,25% come era stato annunciato. Per la banca centrale americana si tratta del decimo incremento consecutivo.

Fed pronta a fermarsi con i rialzi

È una politica monetaria questa seguita dalla Fed come difficilmente si era visto negli ultimi anni. Tecnicamente si parla della serie più veloce di aumenti dei tassi in ben quarant’anni. Attraverso un comunicato ha fatto però sapere, e questo era comunque aspettato, che potrebbe prendere del tempo prima dei prossimi aumenti. La ragione? Tenere conto di quelli che sono stati gli effetti degli aumenti prima di un nuovo rialzo.

Sulla stessa linea si troverà decidere la Bce. Anche la banca centrale europea infatti potrebbe seguire la strada della Federal Reserve nel caso in cui avvenga una giusta mediazione tra le colombe e falchi di Francoforte. In Europa si sta pensando in maniera adeguata all’ipotesi di un maggiore rialzo per via del timore legato alle conseguenze sui mutui.

Per quanto riguarda la Fed la pausa è arrivata anche in virtù di un percorso iniziato prima, per quel che concerne una politica monetaria restrittiva dopo il quantitative easing. Differente sarà con molta probabilità la situazione europea, dato che per la Bce il rialzo dei tassi potrebbe continuare anche a giugno. Nonostante vi potrebbero essere segnali di recessione in corso e conseguenze importanti sui paesi molto indebitati come l’Italia.

Problemi di finanziamento del debito per l’Italia

Parlando del nostro paese, bisogna sottolineare come effettivamente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti su una cosa avesse ragione. Un ulteriore rialzo dei tassi potrebbe portare a problemi di finanziamento del debito e di stabilità di bilancio. La penisola già ora paga passi di interesse vicino al 4% per la vendita dei suoi titoli di Stato. La situazione, in caso di un ulteriore rialzo dei tassi, potrebbe peggiorare.

Va detto che in generale la situazione economica mondiale ci mette lo zampino e non in senso positivo. Basta pensare a cosa sta succedendo oltreoceano con Silicon Valley Bank e First Republic Bank. Qualcosa che in Europa deve essere assolutamente evitato.

In Bce sono coscienti che gli effetti di quello che è stato fatto finora inizieranno in differita. E che quindi le azioni dello scorso luglio avranno le sue conseguenze nella situazione economica estiva attuale.

Sono molti gli analisti che pensano che la banca centrale europea debba fermarsi con i rialzi dei tassi di interesse ma sono altrettanti quelli che pensano che con l’inflazione core ancora alta, i tassi continueranno a salire. Questo perché In Europa non è possibile contare sulla stessa situazione maneggiata dalla Fed negli Stati Uniti.