Bollette, al vaglio cambio gestore in 24 ore

Per risolvere il problema delle bollette l’Arera ha deciso di recepire in pieno ciò che è stato richiesto dall’Europa e assicurato dall’Italia con un decreto. Ovvero il cambio di fornitore in ventiquattrore.

Scegliere velocemente di avere bollette meno care

L’Italia ha recepito la richiesta europea con il decreto 210 del 2021. Il vero problema è che la strada per raggiungere il risultato sembra essere ancora lunga. In un momento in cui le bollette rappresentano una vera e propria preoccupazione per la popolazione.

Il piano dell’Arera sarà discusso in questi giorni e contiene le prime indicazioni per riuscire ad arrivare alle suddette tempistiche del cambio di gestore non più tardi del 1 gennaio del 2026. Una riduzione di tipo graduale in modo tale da dare ai consumatori la possibilità di cambiare la propria azienda di riferimento in un giorno. Potrebbe rivelarsi davvero ottimale per poter abbassare le bollette quando sono presenti nelle offerte commerciali più vantaggiose.

Al momento lo switching può avvenire mettendo come decorrenza del nuovo contratto il primo giorno del mese. E per essere ottenuto la richiesta deve essere fatta entro il giorno 10 del mese precedente. La casistica prevede un cambio di contratto al di fuori delle date stabilite ma solo in specifici casi. Quelli legati a volture o risoluzioni di contratto per inadempimento.

Quello che richiede la direttiva europea 2019/244 coinvolgente le bollette, fissa delle regole comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. Ed è richiesto che entro il 2026 tutti gli Stati mettano a disposizione la possibilità di un cambio di gestore in sole ventiquattro ore. Fatto possibile grazie all’avanzamento tecnologico generale. Un cambio che dovrebbe poter avvenire in qualsiasi giorno lavorativo.

Contatori attuali utili al passaggio

Le richieste europee si basano anche sulla diffusione nel territorio dei contatori intelligenti. In Italia, come spiegato dall’Arera, sono stati già installati circa 26 milioni di smart meter di seconda generazione. Questi mettono a disposizione dati di misura a cadenza giornaliera. I rimanenti sono tutti misuratori elettronici di prima generazione che comunque consentono la telelettura. Si ritiene quindi che non esistano delle problematiche in tal senso nella gestione ordinaria del passaggio.

Ciò a cui punta l’autorità italiana, proprio in base al decreto, è di far partire il processo di snellimento della procedura tecnica evitando tutte le problematiche burocratiche e la possibilità di fare una richiesta di switching con riserva. La parte che coinvolge la richiesta di cambio fornitore al sistema informativo integrato, ovvero la banca dati dei mercati dell’energia, viene considerata come la fase finale di questo processo. In questo modo sarà possibile accorciare sensibilmente i tempi di esecuzione tra la richiesta e la decorrenza del nuovo contratto.