Cosa sta succedendo in Barclays?

 Cosa sta accadendo in Barclays? E perchè l’amministratore delegato e il presidente di una delle migliori banche del mondo si sono dimessi in maniera piuttosto repentina? Proviamo – grazie anche a un interessantissimo approfondimento condotto da Il Post – a cercare di rispondere a tutte queste domande, chiarendo alcuni dei principali dubbi che sono sorti negli ultimi giorni in merito a questa triste vicenda finanziaria.

Il dato di fatto e di partenza è che Bob Diamond (amministratore delegato) e Marcus Agius (presidente), oltre a Jerry del Missier (direttore operativo), hanno lasciato quasi contemporaneamente le proprie scrivanie alla Barclays. La motivazione è “semplice”: la scorsa settimana Stati Uniti e Regno Unito avevano multato la società per 450 milioni di dollari per aver cercato di manipolare Libor ed Euribor, i tassi di interesse che le banche usano per prestare denaro.

“Secondo le accuse, la società avrebbe manipolato i dati per anni per aumentare i profitti e, dopo l’inizio della crisi finanziaria, per nascondere i rischi cui era sottoposta la banca” – afferma Il Post (qui l’intero approfondimento, cui vi rimandiamo: http://www.ilpost.it/2012/07/03/lo-scandalo-barclays/) – “Diamond ha spiegato di essersi dimesso in seguito alla pressioni esterne ricevute negli ultimi giorni, che rischiano di danneggiare seriamente il marchio della società: «Sono profondamente deluso per la sensazione creata da ciò che è accaduto la scorsa settimana a Barclays e che non potrebbe essere più lontana dalla realtà». L’ex amministratore delegato ha poi detto che comparirà comunque, domani, davanti alla commissione parlamentare che si sta occupando dello scandalo nel Regno Unito. Le dimissioni, ha detto, gli consentiranno di fornire con maggiore libertà e senza particolari vincoli la propria versione su come andarono le cose con i tassi d’interesse”.

Il caso Barclays, ad ogni modo, non è questione degli ultimi giorni. Per poter comprendere la genesi del sistema, occorre tornare al 2005. “Il fenomeno riguardava diversi responsabili della banca a New York, Londra e Tokyo e la gestione di transazioni sul mercato dei derivati (i derivati si chiamano così perché derivano il loro valore da altri tipi di attività finanziarie sottostanti, senza le quali non potrebbero esistere). Tra gennaio 2005 e giugno 2009, i responsabili dei derivati per Barclays avrebbero inviato 257 richieste per modificare Libor ed Euribor” – prosegue il quotidiano diretto da Luca Sofri.

Poi, nel settembre 2007, “quando la crisi finanziaria iniziava a farsi sentire e il Libor fu messo maggiormente sotto esame dalle autorità, Barclays manipolò le proprie comunicazioni al Libor per dare una migliore immagine di sé e mascherare eventuali problemi finanziari. I tassi d’interesse comunicati dalla banca erano tra i più alti tra quelli inviati dalle 16 banche che partecipano alla determinazione del valore del Libor, cosa che fece nascere i primi sospetti sull’effettiva affidabilità di Barclays. Alcune email tra i responsabili della banca inviate all’epoca sembrano confermare la manipolazione dei tassi” – aggiunge Il Post.

A questo punto, il più è scoppiato. Nel 2008 alcune inchieste giornalistiche cercano di fare il punto sull’effettiva affidabilità del Libor. Contemporaneamente, uno dei responsabili della banca cercava di contattare i funzionari della BBA spiegando che la propria banca non era stata del tutto accurata nel comunicare i tassi di interesse, contrariamente a quanto affermato alla stampa. La storia più recente, è purtroppo ben nota.

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