Decreto pagamento debiti PA

 Con il nuovo decreto che disciplina i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, le imprese italiane potranno finalmente sperare di ottenere, in tempi ragionevoli, quanto vantato nei confronti delle amministrazioni centrali e periferiche. Eppure, la restituzione dei debiti potrebbe non essere così istantanea come si auspicava: vediamo infatti in che modo lo Stato ha in mente di attivare la copertura utile per rimborsare i propri debiti.

Il decreto vede come punto fondamentale della propria azione l’emissione di titoli di Stato: un programma di lancio di bond governativi della durata di due anni, che servirà proprio a reperire i 40 miliardi di euro che l’esecutivo Monti ha scelto di mettere in campo per rimborsare parte dei crediti vantati dalle attività imprenditoriali tricolori nei confronti della pubblica amministrazione.

Ne consegue un primo aspetto di cautela nella tenuta dei conti pubblici: nei prossimi trimestri sarà fondamentale riuscire a contenere, quanto possibile, lo spread tra i Btp e i bund, al fine di non penalizzare di eccessivi interessi il piano di copertura dei debiti.

Non solo: il pagamento non sarà automatico o istantaneo (solamente una piccola quota lo sarà), ma passerà attraverso una procedura di “riconoscimento” che le amministrazioni periferiche dovranno rispettare (difficile, con 300 Comuni a rischio bancarotta). In altri termini, per poter ottenere il denaro da restituire alle aziende, le amministrazioni dovranno presentare allo Stato un piano di copertura del rimborso e degli interessi.

Oltre a quanto sopra, la copertura dell’ambizioso programma sarà trovata attraverso una “riduzione lineare” delle spese dei ministeri: in altre parole ancora, il governo sta avviando una nuova spending review, i cui contorni e la cui profondità è ancora incerta. Ultimo punto all’attenzione del governo è il meccanismo sanzionatorio in caso di mancato rispetto di quanto previsto, con possibilità di adottare “provvedimenti corretti urgenti” che siano finalizzati a non contravvenire all’obiettivo del pareggio di bilancio.

Lascia un commento