Partite Iva, ecco cosa cambia nel 2020

Il 2020 sta portando importanti novità per le partite Iva: in particolare il cambiamento di alcune caratteristiche del regime forfettario di fiscalità agevolata. Le modifiche sono state introdotte dalla nuova Legge di bilancio.

Regime forfettario nel 2020

La norma mantiene la flat tax al 15% per coloro che posseggono un fatturato che non supera i 65 mila euro annui ma con alcune precisazioni. Le novità sono introdotte dall’articolo 1 comma 692 e riguardano la reintroduzione di due importanti vincoli che ridurranno di quasi un quarto quelle che sono le partite iva che fanno parte del regime forfettario, portandole a circa 1,1 milioni.

La prima novità riguarda l’accesso al regime: per accedere alla fiscalità agevolata non devono essere maggiori di 20 mila euro lordi annui i compensi che vengono dati ai dipendenti o ai collaboratori, Si parla di lavoro accessorio, collaborazioni a progetto e lavoro subordinato senza escludere gli utili che provengono da partecipazione agli associati e alle stesse prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.  La seconda novità delle partite Iva a regime forfettario del 2020 è l’esclusione dallo stesso di quei contribuenti che nell’anno precedente abbiano percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati superiori a 30 mila euro.

Cosa significa questo? Che da gennaio 2020 per entrare nel regime forfettario bisogna avere un fatturato che non superi ì 65 mila euro, spese per lavoro accessorio non più alte di 20 mila euro lordi.

Esclusi dal regime forfettario e fatturazione elettronica

Per chi si trova in regime forfettario non vi è obbligo di fatturazione elettronica ma grazie all’articolo 88 della Legge di Bilancio, chi decide di fatturare solo in questo modo diventa parte di un sistema che premierà tale scelta: viene ridotto di un anno il termine di accertamento che passa a quattro anni. Se si è un esercente, va sottolineato, a prescindere dalla tipologia di regime (minimo o forfettario) è obbligatorio lo scontrino elettronico: l’invio dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate deve avvenire o attraverso un nuovo registratore telematico dedicato usufruendo del bonus governativo o adeguando dove possibile il proprio registratore.

Tornando al regime forfettario dal 2020 sono di fatto esclusi lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche coloro che non risiedono in Italia a meno che non sia uno stato europeo o aderente allo Spazio economico europeo, fattore che permette un adeguato scambio di informazioni o che produca in Italia almeno il 75% del fatturato.

Le novità introdotte, sostengono diversi analisti, porteranno molti individui a non considerare come conveniente il lavoro autonomo.