Decreto Rilancio è legge: stanziati 55 miliardi in deficit

Il “decreto Rilancio” è stato approvato e presentato nella serata da ieri nel corso di una conferenza stampa dedicata condotta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dalla sua squadra di ministri: tra i principali interventi figurano ampi investimenti nella sanità e misure di sostegno economico per lavoratori e famiglie.

Investimento in deficit importante

L’investimento è di quelli possenti: si parla infatti di 55 miliardi stanziati in deficit per far ripartire l’Italia nei diversi settori di competenze e le misure vanno dal sostegno alle partite IVA fino ad arrivare alla cassa integrazione per i lavoratori; dal bonus vacanze e quello ristrutturazione fino ai fondi stanziati appositamente per combattere il caporalato nel settore agricolo e raddoppiare le terapie intensive su tutto il territorio nazionale.

L’attesa è stata lunga, ma il numero di risoluzioni prese dà modo di comprendere perché sia stato necessario tutto questo tempo prima della firma e della attuazione del decreto Rilancio: il governo ha infatti tentato di trovare gli strumenti adatti a sostenere tutte quelle fasce della popolazione che nel corso dell’emergenza dettata dal coronavirus hanno visto scendere inesorabilmente i propri guadagni o hanno perso il lavoro.

Il decreto rappresenta un punto di partenza importante per far ripartire una macchina che nel secondo semestre del 2020, se si riuscirà a mantenere una situazione stabile o si riuscirà a ottenere un calo dei contagi da covid 19, potrebbe rendersi protagonista di una crescita sensibile in grado di consentire un recupero  di ciò che si è perso in questi mesi di lockdown.

Misure per lavoratori dipendenti e autonomi

Lavoro e cassa integrazione sono sicuramente punti principali di questo decreto e con loro il sostegno alle partite IVA e a coloro che hanno perduto qualsiasi forma di reddito: ecco quindi che la cassa integrazione ordinaria viene allungata di diverse settimane e il bonus per gli autonomi viene confermato per il mese di aprile allo stesso livello pecuniario del mese di marzo: viene aumentato nel mese di maggio fino a mille euro per coloro che mostrano di aver avuto un calo nel secondo bimestre del 2020 rispetto a quello dell’anno precedente pari al 33%.

Le partite IVA, il 20% dei Lavoratori italiani, sono il settore che di più ha risentito del blocco delle attività dettato dall’emergenza coronavirus: in questo modo si potrà dare loro una mano a ripartire. Le domande di bonus saranno gestite ancora una volta dall’INPS mentre i requisiti saranno verificati dall’Agenzia delle Entrate nel tentativo di snellire le pratiche.

Per ciò che riguarda i lavoratori dipendenti la cassa integrazione ordinaria viene allungata di altre nove settimane, portando il periodo totale a 18 di cui 14 fruibili dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. Le quattro settimane rimanenti potranno essere utilizzate dal primo settembre al 31 ottobre di quest’anno: in totale tra autonomi e lavoratori dipendenti lo stanziamento è pari a 25,6 miliardi di euro.