Coronavirus, ecco il decreto “Cura Italia”: punti principali

E’ stato chiamato “Cura Italia” il decreto varato dal Consiglio dei Ministri per affrontare l’emergenza economica e sociale nella quale l’Italia è entrata a causa della pandemia di Coronavirus in atto. Ecco quali sono le misure principali.

Stanziamenti per sanità e protezione civile

Si tratta d’interventi di “sostegno e spinta” che vogliono rappresentare una strategia economica valida di risposta alla crisi: 25 miliardi di denaro “fresco“, così lo definisce il premier Giuseppe Conte e l’attivazione di flussi per 350 miliardi. E ad aprile, quando sarà maggiormente chiara la situazione anche dal punto di vista europeo, verranno varate nuove misure, soprattutto per ciò che concerne la riduzione delle tasse e la semplificazione.

Per prima cosa sono stati stanziati 3,5 miliardi per il settore sanitario, che punta a rafforzare il SSN e la Protezione Civile, entrambi in prima linea nel corso di questa emergenza. Si parte con l’assunzione di 20 mila persone con relative coperture portando il fondo emergenze nazionali ad un + 1,65 miliardi, stanziando 150 milioni per gli straordinari del personale sanitario e altri 340 milioni per l’aumento dei posti letto in terapia intensiva.  Sono stati stanziati inoltre finziamenti agevolati o contributi alle imprese (grazie ad Invitalia) che producono mascherine e DPI e la possibilità di requisire beni immobili o alberghi per fronteggiare qualsiasi necessità di posti letto derivante dal Coronavirus.

Come viene sostenuto il settore lavoro

Per ciò che concerne il lavoro, e in questo caso lo stanziamento copre più di 10 miliardi, è stata messa a punto una cig di 9 settimane (massimo) che potrà coprire in deroga anche le aziende con un solo dipendente. E’ stata confermata la copertura “di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme” con un assegno di 600 euro per il mese di marzo: per partite IVA e professionisti si tratta di uno stanziamento totale di 3 miliardi ed è stato confermato il Fondo per il reddito di ultima istanza che copre tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, “compresi i professionisti iscritti agli ordini“: 300 milioni di dotazione.

Per i dipendenti che hanno un reddito fino a 40 mila euro annui è stato pensato un premio di 100 euro per coloro che sono al lavoro in questo mese di marzo ed è stata pensata  l’estensione del congedo parentale a 15 giorni (con retribuzione al 50%) e un voucher baby-sitter da 600 euro per chi ha bisogno di curare i figli fino a 12 anni. Anche la legge 104 viene momentaneamente ritoccata: i permessi saranno pari a 12 giorni complessivi per il periodo marzo-aprile. I licenziamenti sono congelati.

E se in base alle difficoltà viene favorita la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche sia per i lavoratori autonomi che per i dipendenti che hanno perso il lavoro, in campo fiscale viene confermato il rinvio degli obblighi fiscali e la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria almeno fino al differimento al 31 maggio.