Australia e India, le banche centrali aumentano costo del denaro

 Gli occhi della finanza mondiale sono ben sgranati e rivolti verso due specifiche direzioni, Canberra e Nuova Delhi; in effetti, occorre prestare molta attenzione all’atteggiamento posto in essere dalle banche centrali indiana e australiana, in quanto indicativo di un certo trend più esteso. Anzitutto, la Reserve Bank of India ha deciso di incrementare di 25 punti base i propri tassi di interesse, una scelta volta ad ammorbidire l’inflazione interna. In aggiunta a questo aumento, c’è anche da sottolineare che il tasso reverse repo (si tratta del tasso concesso agli istituti di credito al momento del deposito degli attivi) è salito fino al 5,25%. Ulteriori azioni di questo tipo sembrano comunque improbabili per il futuro. Lo stesso discorso vale anche per la Reserve Bank of Australia, la quale ha fissato i propri tassi al 4,75%, il livello massimo dal 2008, agevolando, tra l’altro, un rialzo importante del dollaro australiano. Le decisioni delle due autorità, comunque, seguono da vicino la scelta economica della Cina e l’attesa mossa monetaria della Fed.

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