Le banche centrali dell’Asia reagiscono alla mancata approvazione del piano Paulson: nuovo denaro circolerà nei sistemi monetari

 Le banche centrali dei paesi che vanno dall’Australia al Giappone hanno immesso nuove quantità di denaro nei loro mercati monetari ed hanno inoltre promesso di voler procedere a piccolo passi verso l’attenuazione della carenza di credito, all’indomani della mancata approvazione del piano statunitense di salvataggio finanziario da 700 miliardi di dollari. In particolare, le banche centrali di Giappone e Australia hanno immesso 20,8 miliardi di dollari nel sistema finanziario e i policy maker di Corea del Sud, India e Hong Kong si sono impegnati a fare lo stesso se dovesse rendersi necessario. Le riserve asiatiche sono crollate, contribuendo così al prolungamento della peggior liquidazione degli ultimi 21 anni, a causa della profonda crisi finanziaria che minaccia di spingere le economie alla recessione.

 

La produzione industriale giapponese è scesa come non accadeva dal 2003 e in Corea del Sud si è verificato un calo delle spedizioni oltreoceano, il quale ha incrementato il deficit della nazione asiatica. Secondo Shane Oliver, a capo della sezione investimenti della società australiana AMP Capital Investors di Sydney:

Questa situazione sta coinvolgendo tutto il mondo. Il risultato finale sarà quello di assistere a un taglio globale dei tassi.

 


L’indice MSCI Asia Pacific ha perso 3 punti percentuali alla borsa di Tokyo, facendo così perdurare il suo declino cominciato cinque giorni fa. L’autorità monetaria di Hong Kong si sta preparando invece a immettere maggiori fondi nel sistema bancario locale, ma solo se la situazione verrà ritenuta davvero grave. Per quanto poi riguarda l’India, la banca centrale dovrebbe procedere a tenere a freno la volatilità del tasso di scambio che sta minacciando la crescita: la rupia, moneta nazionale del paese asiatico, ha toccato quota 47,115 per un dollaro, il livello più basso da giugno. Da sottolineare infine che le banche centrali australiana e giapponese si sono accordate per incontrarsi questa settimana con la Federal Reserve, al fine di raddoppiare l’ammontare di dollari disponibile.

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