Dollari alle banche dell’area euro in un intervento coordinato

 La situazione dei Paesi dell’area euro diviene sempre più preoccupante a causa soprattutto del debito pubblico che, in taluni Paesi, ha raggiunto livelli che vanno oltre la soglia stabilita dal trattato di Maastricht. La Banca centrale europea ha quindi deciso di intervenire con la Fed americana, la Bank of England, la Banca nazionale svizzera e la Banca del Giappone per fornire liquidita’ in dollari alle banche dell’area euro che potessero trovarsi in situazione di difficoltà. Due banche europee (i cui nomi non sono ancora noti), l’altro ieri hanno già dovuto chiedere in prestito alla Bce 575 milioni di dollari, perchè non hanno trovato altro modo per reperire finanziamenti nella valuta americana.

Le banche europee si finanziano solitamente non solo in euro, ma anche in dollari. In America i prestiti a breve termine (un giorno, una settimana, un mese) vengono solitamente concessi dai fondi monetari, i quali per fornire a queste ultime i fondi necessari sottoscrivono delle obbligazioni (che in America in questo caso chiamano commercial paper) delle banche europee. Data la situazione delle ultime settimane, i fondi monetari Usa sono più restii a fornire liquidità in questo modo alle banche europee, la cui credibilità é calata. Da ora qui non più soltanto i fondi monetari, ma anche le banche centrali hanno deciso di operare insieme per immettere liquidità supplementari in dollari sui rispettivi mercati.

Le operazioni delle banche centrali unite prevedono finanziamenti a tasso fisso e avranno luogo in data 12 ottobre, il 9 novembre e il 7 dicembre. In particolare Francoforte ha annunciato le tre operazioni separate che aiuteranno le banche a gestire il periodo di fine anno. Le Borse hanno reagito positivamente a questa notizie: a Wall Street l’indice Dow Jones è avanzato dell’1,28%, il Nasdaq dello 0,77%. A Milano l’indice Ftse Mib é aumentato del 3,95%, mentre il Ftse All sale del 3,6%. Ovviamente la situazione si é presentata positiva soprattutto i titoli bancari, con Intesa Sanpaolo +10,17%, UniCredit +7,38%,Mps +5,6%, Banco Popolare +4,8%.

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