Le mosse di FED e Tesoro americano contro la crisi. Un nuovo Resolution Trust Corp porta euforia sui mercati

 Gli eventi delle ultime settimane hanno evidenziato che la crisi in atto è lontana dalla propria conclusione e hanno quindi spinto le autorità pubbliche ad intervenire. Se però fino ad adesso le banche centrali si erano limitate a immettere liquidità nel sistema (concedendo prestiti alle banche) e al salvataggio di alcune società (Fannie Mae, Freddie Mac, AIG), potrebbero arrivare nelle prossime settimane mosse più drastiche. Ieri intanto abbiamo assistito ad un massiccio intervento delle banche centrali.La FED ha annunciato di aver aumentato di 180 miliardi di dollari la disponibilità che le altre banche centrali hanno della valuta americana.

In pratica le banche centrali potranno immettere finanziamenti in dollari per ulteriori 180 miliardi dando quindi sostegno al mercato monetario in dollari che ha visto crescere significativamente i tassi di interesse nell’ultima settimana. Le banche centrali dovranno quindi colmare il vuoto che le banche private hanno creato negli ultimi giorni: i tassi sono aumentati perché si è ridotta l’offerta sul mercato monetario da parte delle banche private e perché è mutata la percezione del rischio.

Una iniezione di liquidità come questa potrebbe risultare però un rimedio palliativo in grado al massimo di ritardare i prossimi scossoni. E’ in questa ottica che ieri Paulson, segretario del Tesoro americano, ha parlato di un altro tipo di approccio. Per risolvere la crisi in atto l’unico rimedio potrebbe essere la creazione di un veicolo finanziario statale che possa accollarsi tutti i titoli rischiosi in modo da liberare il mercato da questo fardello. Il modello sarebbe quello della Resolution Trust Corp. del 1989 messa in campo per porre fine alla crisi delle casse di risparmio messe in ginocchio da un forte calo del mercato mobiliare. Venti anni fa il costo fu di 400 miliardi, oggi potremmo arrivare anche a 3000 miliardi di dollari.

I dettagli dell’operazione non sono comunque ancora chiari, intanto però i mercati hanno festeggiato: Wall Street ha chiuso in rialzo del 4,33%, in asia il rialzo è stato superiore al 3%, in Italia l’S&P MIB segna in apertura un +5%.  Da tenere d’occhio in particolare i titoli del settore bancario di cui abbiamo parlato anche ieri e che beneficerebbero enormemente del piano del Tesoro americano.

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