Btp settembre 2028 piazzati 6 miliardi al 4,8%

 In una giornata caratterizzata dal rimbalzo dello spread Btp-Bund sopra 270 punti base, il Tesoro è riuscito a collocare con successo la prima tranche dei Btp a 15 anni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha voluto approfittare delle favorevoli condizioni per il mercato dei bond e del forte appetito per il rischio presente sui mercati finanziari per piazzare un bond a lunga scadenza, in modo tale da muoversi in linea con l’obiettivo di allungare la vita media del debito.

Il nuovo Btp ha scadenza 1° settembre 2028, godimento 22 gennaio 2013, con tasso di interesse annuo del 4,75% pagabile con due cedole semestrali. Il Tesoro pensava di collocare un importo compreso tra 3 miliardi e 5 miliardi di euro, ma poi l’elevata domanda ha fatto propendere per un aumento dell’emissione. Il Tesoro è così riuscito a piazzare ben 6 miliardi di euro di Btp a 15 anni a un prezzo di aggiudicazione di 100,017, che corrisponde a un rendimento lordo annuo all’emissione pari al 4,805%. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 22 gennaio.

TASSI BTP TRIENNALI SUI MINIMI DA MARZO 2010

Il collocamento è avvenuto tramite sindacato, costituito da 5 lead manager: Banca Imi, Crédit Agricole, Barclays Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan Securities. In qualità di co-lead manager hanno partecipato anche altri specialisti di titoli di stato italiani. Gli ordini pervenuti al Tesoro sono stati pari a 11 miliardi di euro. Il rendimento si posiziona 30 punti base sopra quello del Btp scadenza marzo 2026, che oggi ha un rendimento intorno al 4,3%.

PREVISIONI SPREAD BTP-BUND 2013

Forti richieste da investitori esteri, che continuano così a interessarsi dei Btp italiani contribuendo a far stabilizzare lo spread ben al di sotto della soglia psicologica dei 300 punti base. L’emissione del Btp a 15 anni è una mossa che va nella direzione dell’allungamento della vita media del debito, che a fine novembre era scesa a 6,49 anni dai 6,99 anni di fine novembre 2011. L’ultimo Btp a 15 anni, quello con scadenza marzo 2026, era stato collocato nel settembre 2010 sempre per 6 miliardi di euro.

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