Outlook Germania peggiorato da Moody’s

 L’agenzia di rating Moody’s, che di recente ha bocciato il debito svorano dell’Italia, ha deciso di abbassare l’outlook della Germania a “negativo” da “stabile”, pur confermando il rating di massima affidabilità creditizia “Aaa”. Il peggioramento delle prospettive sul rating evidenzia la possibilità di un taglio del giudizio sul debito sovrano tedesco nei prossimi trimestri. Già da ieri sono partite violente raffiche di vendite sul Bund, dopo che ieri mattina l’asta dei Bubill a 12 mesi aveva mostrato tassi negativi per la prima volta nella storia del paese.

Moody’s ha abbassato anche l’outlook dell’Olanda e del Lussemburgo a “negativo” da “stabile”. Come successo per la Germania, anche qui il rating “Aaa” è stato confermato, anche se nei prossimi trimestri non vengono esclusi dei tagli al giudizio. La Finlandia, invece, mantiene sia il rating “Aaa” sia l’outlook “stabile”, per cui è il paese percepito come più solido nell’intera zona euro. Secondo Moody’s il taglio dell’outlook è da imputare all’incertezza legata alla crisi del debito sovrano europeo, alla possibilità di un’uscita della Grecia dall’unione monetaria e alle conseguenze di un simile evento.

Inoltre, anche se nessun paese dovesse uscire dall’euro, c’è la possibilità che alcuni paesi in grandi difficoltà come Spagna e Italia possano chiedere sostegno per il proprio debito sovrano, facendo ricadere l’onere sui paesi più solidi finanziariamente. Moody’s ritiene che c’è forte incertezza sulla solidità dell’intera unione monetaria. Intanto, ieri ci sono state forti tensioni sugli spread sovrani in particolare su quello spagnolo. Lo spread Bonos-Bund ha aggiornato i top assoluti sopra 640 punti base, mentre lo spread Btp-Bund è stato spesso sopra 520 punti base.

Ieri la borsa di Francoforte ha chiuso con un calo superiore al 3%, mentre la borsa di Milano si è salvata solo grazie alla decisione della Consob di fermare le vendite allo scoperto sui titoli finanziari per tutta la settimana. Alla fine Milano ha perso meno del 3%, ma nell’intraday la perdita aveva anche superato il 5%. In flessione anche le borse americane, mentre Tokyo è scesa sui livelli minimi da oltre un mese.

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