Spread Btp-Bund a 280 nel 2013 secondo Intesa SanPaolo

 Secondo quanto emerge dal rapporto Scenario Macroeconomico 2013, elaborato dall’ufficio studi di Intesa SanPaolo, l’Italia resterà in recessione anche il prossimo anno e la disoccupazione dovrebbe aumentare ancora. Da un punto di vista macroeconomico sono tante le variabili negative evidenziate dagli economisti del primo gruppo bancario italiano: il pil viene visto in contrazione dell’1%, ma ci ma bisognerà far fronte anche ai rischi legati all’incertezza politica, alla crisi finanziaria e alle politiche fiscali restrittive. In tutto questo, però, c’è una buona notizia: il calo dello spread.

Secondo gli esperti di Intesa SanPaolo, mediamente lo spread Btp-Bund sarà pari a 280 punti base nel 2013. Se questa previsione dovesse realmente concretizzarsi, l’Italia beneficerà di un risparmio complessivo pari a 5 miliardi di euro (considerando governo, imprese e famiglie). Ieri lo spread ha chiuso a 321 punti base, in rialzo dopo il leggero aumento dei tassi sui Bot semestrali allo 0,95% circa. Con lo spread a 280 punti, il Tesoro avrebbe un beneficio di circa 3 miliardi di euro di risparmi sulla spesa per interessi.

RENDIMENTO BOT A 6 MESI SALE ALLO 0,949% A DICEMBRE 2012

I benefici si noterebbero anche negli anni successivi: quasi 6 miliardi di euro nel 2014, più di 7 miliardi nel 2015 e oltre 9 miliardi di euro nel 2016. In un quadriennio il Tesoro risparmierebbe più di 25 miliardi di euro. Il calo dello spread avrebbe un effetto molto positivo anche sulle imprese, che beneficerebbero di costi minori in spesa per interessi per quasi 2 miliardi di euro, senza contare le maggiori disponibilità di credito fino a oltre 6 miliardi di euro.

PREVISIONI SPREAD BTP-BUND 2013

Anche le famiglie avrebbero benefici dal calo dello spread: 280 milioni di euro di minore spesa per interessi e più di 6 miliardi di credito in più. Le banche sorriderebbero in caso di vistoso calo del differenziale: minore costo della raccolta, aumento dei ricavi, diminuzione delle sofferenze. Secondo gli economisti di Intesa SanPaolo, nel 2013 l’economia risentirà ancora della parte finale del programma di restrizioni fiscali avviato nel 2011. La banca stima per fine 2013 un debito nominale al 128% del pil e un deficit di bilancio al 2,4% del pil.

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