FCA – Renault: salta accordo. Ma è davvero finita?

E’ saltato l’accordo tra FCA e Renault: la motivazione del ritiro dell’offerta in tal senso da parte degli italoamericani è in gran parte legata all’intervento del governo francese sulle basi della stessa. Ma non è detto che sia finita qui la questione.

Quello tra FCA e Renault è un “matrimonio” che si tentato per anni di celebrare e per quanto si sia rimasti delusi va tenuto conto del fatto che lo Stato francese ha il controllo di un 15% del capitale di Renault che a sua volta controlla ben il 43,3% della Nissan: va da sé che è gioco forza aspettarsi un atteggiamento del genere dall’esecutivo d’oltralpe. Cosa è successo quindi? Molto probabilmente quello che diversi analisti hanno scritto: la Francia voleva la Nissan all’interno dell’accordo nell’immediato e FCA per tutelarsi rispetto ad allungamenti dei tempi ha deciso di far saltare la partita così come era stata impostata.

Cosa significa questo? Che la partita, in teoria potrebbe ancora non essere chiusa del tutto dato che una fusione tra questi due giganti potrebbe portare davvero un cambiamento sostanziale al mercato delle automobili così come lo conosciamo. Ma allo stesso tempo le parti devono riuscire a tutelarsi nel modo migliore possibile per far sì che l’accordo risulti fruttuoso e senza problemi per tutti. Purtroppo vi è bisogno di tenere conto anche della situazione delle economie italiane e francesi nel quadro generale: si è trattato di un problema di condizioni non rispettate, come ha spiegato Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese, a Repubblica:

Questa operazione rappresentava una bella opportunità sul piano industriale. Questo resta vero. Ma lo Stato, azionista di riferimento della Renault, aveva fissato delle condizioni che dovevano essere tutte soddisfatte. Siamo stati chiari fin dal principio. […]Ma la prima delle nostre richieste era che questa fusione avvenisse nel quadro dell’alleanza tra Renault e Nissan. Questo presupponeva che i rappresentanti della Nissan all’interno del consiglio d’amministrazione della Renault votassero a favore del progetto. Mercoledì sera, questa condizione non era soddisfatta.