Italo in vendita? Cosa sappiamo finora

Italo in vendita? A quanto pare sì e vi sarebbe anche più di una persona pronta a gettarsi nella mischia per acquisire la compagnia, al momento nelle mani di Gip, il fondo statunitense che ha comprato NTV nel 2018.

Diversi interlocutori interessati a Italo

Global Infrastructure Partners spese ben due miliardi per acquistare i treni rossi. E deve aver fatto un bel lavoro se davanti all’ipotesi di una cessione sono stati diversi gli interlocutori a farsi avanti. Il primo tra tutti sembra essere Msc della famiglia Aponte, pronta a mettere sul tavolo delle trattative una forte liquidità e che non avrebbe problemi a fare subito un’offerta.

Unica criticità, se la si vuol definire così, è che sarebbe interessata solo al ramo ferroviario e non a quello degli autobus. Anche il fondo di private equity svedese Eqt sarebbe interessato ad acquistare Italo. Parliamo di una realtà con 52,5 miliardi di asset legata alla famiglia Wallenberg che potrebbe unire le forze con il fondo olandese Apg. Si tratta di realtà che conoscono bene il mercato italiano, rispettivamente per Facile.it e per la DeLonghi.

A quanto pare tra gli interlocutori interessati a Italo vi sarebbe anche il fondo KKR, coinvolto già in Tim e anche il fondo canadese Brookfield Asset Management. Questo è un nome noto perché aiuto ai tempi la Acs di Florentino Perez nella scalata ad Atlantia. Sebbene sia stato nominato sembrerebbe non essere così convinto dell’operazione di acquisto di Italo Blackrock.

La maggior parte dei fondi citati sarebbe intenzionato a comprare anche Itabus. Il motivo? Poter contare su un’azienda di trasporti intermodale. E anche per poter raggiungere quelle destinazioni che non possono contare su una stazione di Alta velocità.

Dobbiamo sottolineare che in realtà non esiste al momento una gara: Italo, con molta probabilità, se verrà messo sul mercato ciò accadrà nel 2023. Questo perché scadranno il prossimo anno i cinque anni di permanenza del fondo Gip, che al momento possiede il 72% delle azioni.

Quale sarà la base d’asta

 

Secondo Bloomberg la base d’asta sarà pari a circa quattro miliardi di euro, e teoricamente avverrà in parte scaricando il debito e in parte in equality. Il rosso d’Italo corrisponde principalmente agli investimenti fatti per acquistare nuovi convogli e in caso di riuscita si stima una buonuscita per il fondo di circa un miliardo. La vera domanda che dobbiamo porci è: cosa faranno gli azionisti e i manager italiani? Primo tra tutti Luca Cordero di Montezemolo con NTV appoggiato da soci come Allianz, che aspettano di sapere quali siano le mosse degli shareholder italiani.