San Raffaele: Ior e Malacalza per il salvataggio

 Il forte indebitamento dell’ospedale milanese San Raffaele ha imposto un intervento urgente per il suo salvataggio: l’offerta più sostanziosa giunta sul tavolo del consiglio di amministrazione è stata quella dello Ior (Istituto per le Opere di Religione) e della famiglia Malacalza. In pratica, questa strana coppia garantirà il finanziamento complessivo della struttura con 250 milioni di dollari, un capitale che sarà messo a disposizione mediante l’apposita creazione di una newco. In pratica, è stato promesso l’accollo quasi totale dei debiti mediante una fidejussione bancaria; in realtà, comunque, la somma che è stata citata in precedenza è molto più alta, visto che occorre aggiungere altri 750 milioni relativi all’acquisto dei debiti, sfiorando quindi il miliardo di euro.

L’offerta in questione è irrevocabile dovrà ricevere l’assenso definitivo dall’autorità giudiziaria con le varie autorizzazioni necessarie in questi casi, pertanto non è escluso che in questa sorta di cordata a due possa entrare anche un nuovo soggetto, molto probabilmente la charity internazionale Profiti. Tra l’altro, quanto proposto da Ior e Malacalza non è soggetto alla due diligence aziendale, mentre è condizionato al voto che esprimeranno i creditori dello stesso San Raffaele. La newco che nascerà in questa occasione riceverà gran parte delle attività ospedaliere, tra cui si possono citare il Science Park e il Laboraf, oltre alla metà del capitale di Blu Energy, compagnia che fino a oggi ha fornito alla struttura milanese l’energia per il proprio funzionamento.

C’è poi da tenere conto di un progetto a cui il San Raffaele puntava con decisione, quello dell’ospedale di Olbia: ebbene, con questi nuovi sviluppi l’idea non sarà accantonata ma ripresa dagli offerenti, i quali hanno intenzione di ricollocare la struttura sarda nella maniera più opportuna. Infine, non si possono dimenticare i cinquemila posti di lavoro da salvaguardare in questo caso, un patrimonio che dovrà essere ovviamente tutelato per mantenere l’eccellenza nella ricerca scientifica e nell’assistenza ospedaliera.

Lascia un commento