Fincantieri ha visto in questi ultimi giorni venire meno l’impegno sottoscritto da parte degli Stati Uniti in merito alla costruzione di quattro fregate. Cosa è successo?

Cosa è successo a Fincantieri negli Stati Uniti
Per raccontarla in poche parole l’amministrazione Trump ha in pratica “stracciato” il contratto che aveva con Fincantieri per la realizzazione delle fregate della cosiddetta Constellation-class frigate program della U.S. Navy.
Ricordiamo che Fincantieri è una storica azienda italiana specializzata nella costruzione di navi civili e militari. Questo programma statunitense ha rappresentato una occasione economica e industriale davvero importante per l’azienda italiana. Dandole modo di lavorare sul consolidamento della sua posizione nella cantieristica navale internazionale. E ovviamente di rafforzarsi nel mercato americano.
Negli ultimi mesi però il cambio di decisione: la U.S. Navy ha deciso di cancellare la commessa per quattro delle navi previste.
La decisione, presentata dalla Marina come una “scelta di convenienza”, arriva in un contesto di profonde revisioni strategiche. A partire dall’esigenza di accelerare il rinnovamento della flotta, privilegiando navi che possano essere realizzate più rapidamente o che rispondano meglio a nuove esigenze operative.
Per tale ragione è saltato il contratto, con necessità di ridefinizione dello stesso. Per Fincantieri le implicazioni sono rilevanti. Da un lato, l’azienda continua comunque a costruire le due fregate già in corso presso lo stabilimento americano di Marinette Marine, offrendo un minimo di continuità industriale.
Le conseguenze della cancellazione

Dall’altro, però, la cancellazione degli altri quattro contratti significa l’interruzione di una porzione consistente del lavoro previsto. Con potenziali ripercussioni su ordini, tempi di produzione e prospettive di crescita sul mercato americano.
Dal punto di vista economico, per Fincantieri, la situazione è ammorbidita da un impegno della U.S. Navy previsto dall’accordo di rescissione a garantire un indennizzo per gli impegni economici assunti e per l’impatto industriale del cambiamento di rotta.
Cosa insegna tutto ciò? Di certo che anche un grande gruppo internazionale come Fincantieri non è immune dalle incertezze legate a decisioni politiche e strategiche degli acquirenti. In questo caso degli Stati Uniti. E che qualsiasi evento come la revisione delle priorità militari e i cambi di programma possono avere conseguenze reali non solo per chi costruisce le navi, ma per tutta la filiera. A partire dai fornitori e dai cantieri fino alla forza lavoro e ai progetti in corso.
Allo stesso tempo è dimostrazione di come in un settore complesso come quello della difesa navale, stabilità e visibilità a lungo termine non sono scontate. Per Fincantieri, tuttavia, la capacità di reazione e di adattamento ha dimostrato di essere un punto di forza capace di supportarla nel superamento di fasi così complesse.