Previsioni Anglo American sul 2013

 Destino comune tra i big operanti nelle materie prime, anche Anglo American ha chiuso il 2012 con un risultato negativo. Oltre alle svalutazioni (nella fattispecie, ha pesato tantissimo quella relativa al sudamericano Minas Rio), il bilancio societario sembra aver risentito pesantemente del crollo dei prezzi delle materie prime e di un aumento altrettanto deciso dei costi, che sono stati a loro volta gonfiati dalle ondate di scioperi sudafricani del 2012.

E così, la società è stata costretta a chiudere il 2012 con una perdita netta pari a 1,5 miliardi di dollari, contro utile di 6,2 miliardi di dollari nel 2011. Il fatturato è invece calato di 10 punti percentuali a 32,8 miliardi di dollari, nonostante l’amministratrice delegata Cynthia Carroll si sia mostrata fin troppo ottimista (vedi anche È già sfumato l’accordo di fusione tra Xstrata e Anglo American).

“Crediamo che il 2013 sarà un anno migliore del 2012” – ha affermato la manager, che ad aprile lascerà il ruolo a Mark Cutifani (oggi al timone di AngloGold Ashanti) – “I fondamentali di questa industria sono molto, molto robusti. Se guardiamo alla Cina e allo sviluppo dell’urbanizzazione che col tempo crescerà del 50-60%, questo si tradurrà in futuro nella domanda di un miliardo di tonnellate di acciaio”.

Ottimismo a parte, ciò che rimane sul tavolo sono una serie di problemi non certo agevoli da risolvere, come la ristrutturazione della Anglo Platinum (probabile la chiusura di alcune miniere e il licenziamento di 14 mila persone) e il completamento del già ricordato Minas Rio, in Brasile, il cui avvio è stato rinviato a fine 2014, con costi triplicati a 8,8 miliardi di dollari (vedi anche Piano Stati Uniti-Inghilterra per salvare le grandi banche).

“Non abbiamo tentato e fallito acquisizioni come alcuni nostri concorrenti. Ciò che abbiamo fatto è stato perseguire il mandato che avevo ricevuto al mio arrivo e cioè andare a caccia di minerale di ferro” – ha infine dichiarato l’a.d., per poi rassicurare gli stakeholders sul progetto Minas Rio, definito “una risorsa di qualità fenomenale”.

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