Nuova imposta di bollo sui prodotti e strumenti finanziari

 La nuova imposta di bollo prevista per il 2012 rivede leggermente il metodo di tassazione relativo a prodotti e strumenti finanziari e va’ a colpire tutti gli investitori, dal piccolo “retail” (o meglio, dalla piccola famiglia) fino al grande investitore, passando per i day-trader.

L‘imposta di bollo è divisa in scaglioni e per il calcolo viene considerato il valore di tutte le attività finanziarie registrate nel dossier titoli considerando il loro prezzo di mercato se si tratta di titoli privi di valore nominale. Gli scaglioni sono così suddivisi:

  • per valori fino a 49.999,99 euro l’imposta di bollo annua in vigore fino a dicembre 2012 è pari a 34,20 euro;
  • per valori fino da 50.000,00 euro a 149.999,99 euro l’imposta di bollo annua in vigore fino a dicembre 2012 è pari a 70,00 euro;
  • per valori fino da 150.000,00 euro a 449.999,99 euro l’imposta di bollo annua in vigore fino a dicembre 2012 è pari a 240,00 euro;
  • per valori fino oltre a 500.000,00 euro l’imposta di bollo annua in vigore fino a dicembre 2012 è pari a 680,00 euro.

Durante il 2012 verranno inseriti nel calcolo anche i fondi di investimento e le polizze vita, prima escluse dal conteggio, ed inoltre l’imposta sarà pari allo 0.10% con un minimo di 34,20 euro fino ad un massimo di 1.200 euro. Le misure straordinarie non vanno a toccare però i libretti postali ed i conti correnti sotto i 5.000 euro.

Per quanto riguarda gli strumenti finanziari, a questo si aggiunge sempre la tassa sul capital gain; i guadagni sono infatti soggetti a una tassazione del 20% (unificata dal 1° gennaio 2012, mentre prima vi erano due aliquote distinte per due tipi di investimento diversi).

POSSIBILI MODIFICHE ALLE NUOVE TASSE SU TITOLI E DEPOSITI

Con queste manovre è ormai chiaro che il Governo non punta a rilanciare il Paese grazie agli investitori in Italia; fino a quanto la tassazione sul capital gain derivate dai titoli di Stato era inferiore al 12,5% ed il bollo titoli compreso in certi valori, si poteva pensare che i titoli di Stato sarebbero stati convenienti (sopratutto visti i rendimenti sfiorati) ma a questo punto le famiglie italiane valuteranno altri strumenti con cui investire, dato che anche in questo settore la pressione fiscale potrebbe arrivare a livelli insostenibili.

INVESTIRE DOPO LE NUOVE TASSE SUI TITOLI DI STATO

Lascia un commento