Cala la produzione USA a dicembre: sempre più debole il sostegno delle esportazioni

 La produzione statunitense ha subito una contrazione al ritmo più sostenuto degli ultimi 30 anni nel mese di dicembre: tale situazione è stata provocata principalmente dalla recessione, la quale si sta diffondendo in misura sempre maggiore all’estero. L’indice di produzione dell’Institute for Supply Management è sceso a quota 35,4, ovvero il livello più basso dal 1980 (nel mese di novembre esso era pari a 36,2). Dopo aver colpito i mercati del credito, il grave crollo dell’occupazione sta ora provocando un consistente rallentamento nella domanda interna, in particolare per quanto riguarda quella relativa alle autovetture (come è noto, infatti, General Motors Co. e Crysler LLC sono sull’orlo del fallimento).

Questo declino continuerà anche nel 2009, soprattutto a causa della difficile condizione in cui si trovano le esportazioni giapponesi ed europee. Secondo Tim Quinlan, analista economico della società Wachovia Corp. di Charlotte (North Carolina):

Qualsiasi piccola domanda domestica ora è completamente sparita e il declino che si sta verificando all’estero sta privando gli Stati Uniti dell’aiuto fornito dalle esportazioni. La produzione continuerà a indebolirsi lungo tutto il corso del 2009.

Il presidente eletto, Barack Obama, ha già annunciato che la sua prima priorità sarà quella di far approvare un piano di sostegno economico da circa 850 miliardi di dollari, i quali verranno investiti in nuovi lavori pubblici al fine di creare o proteggere 3 milioni di posti di lavoro.
Le analisi economiche regionali avevano già segnalato che il rallentamento nella produzione si sarebbe protratto anche nel mese di dicembre. Anche l’indice economico generale della Federal Reserve Bank di New York è sceso a livelli che non venivano raggiunti dal 2001; l’indice della Fed di Philadelphia ha invece mostrato come la regione abbia subito la dodicesima contrazione degli ultimi tredici mesi. Secondo una notizia apparsa su ISM-Chicago, le imprese statunitensi stanno mostrando dei cali nella loro produzione molto vicini ai livelli raggiunti circa 26 anni fa.

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