Un’ondata di licenziamenti sta travolgendo Wall Street

 Wall Street era riuscita a riprendersi dalla crisi finanziaria del 2008 grazie soprattutto al sostegno governativo: in primis, questo supporto fu rappresentato da ingenti prestiti da parte della Federal Reserve, un modo per scongiurare guai più grossi dal punto di vista economico e occupazionale. Tre anni dopo, invece, bisogna fronteggiare il fallimento dei prodotti finanziari “esotici” e le ingenti richieste di capitale, tanto che l’industria in questione sta vivendo un vero e proprio cambio di paradigma. La disoccupazione continua a dominare in maniera preoccupante, con le varie banche, assicurazioni e altre istituzioni che hanno annunciato ben 50mila tagli del personale nel corso dei quest’anno.

Il riferimento va ovviamente all’America settentrionale, un dato doppio rispetto a quello rilevato nel 2010, anche se inferiore rispetto al picco spaventoso di tre anni fa (circa 175mila licenziamenti). Sono soprattutto gli istituti di credito ad adottare queste misure, con esempi piuttosto concreti per quel che concerne Hsbc (30mila licenziamenti), Bank of America, Bnp Paribas (1.400) e Unicredit (6.150). Il New York Stock Exchange vive dunque una delle situazioni più difficili in assoluto, tanto che quei posti di lavoro che ormai sono stati persi non verranno recuperati almeno fino al 2023 secondo gran parte degli analisti. Tra l’altro, bisogna anche considerare che le opportunità di un impiego stanno pian piano “evaporando” a causa della pericolosa escalation della crisi del debito europeo.

I ruoli ricoperti dai disoccupati di Wall Street non erano certo semplici e comuni, anzi si trattava, in particolare di manager, analisti, strateghi e quant’altro: a questo punto, poi, c’è la consapevolezza che l’assenza di un lavoro durerà più o meno dodici mesi nelle previsioni più ottimistiche, anche perché i primi tempi vengono spesso sfruttati per cercare nuove mansioni e rimettersi in gioco, ma non è così semplice come potrebbe sembrare. Il trend è destinato purtroppo ad aumentare, la principale borsa mondiale non garantisce più il posto fisso e sicuro.

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