Italia può fare la fine di Cipro secondo Medvedev

 Il modo in cui l’Europa sta affrontando la crisi di Cipro sta facendo infuriare il premier russo Dmitry Medvedev, al quale non va proprio giù l’ipotesi di un prelievo forzoso sui depositi bancari. Tra l’altro bisogna ricordare che a Cipro si trovano ingenti capitali russi, finiti sull’isola per sfruttare il fisco particolarmente favorevole. Secondo Medvedev il prelievo straordinario dai conti correnti è una misura sbagliata, che a questo punto potrebbe ripetersi anche per futuri salvatagggi di altri paesi europei in evidenti condizioni di difficoltà finanziaria.

Tra questi c’è anche l’Italia, anche se il prelievo forzoso dai risparmi degli italiani è impossibile secondo la maggior parte dei top manager delle banche italiane e dello stesso presidente dell’Abi. Secondo quanto dichiarato nel corso di un’intervista con una serie di quotidiani europei e l’Interfax, il premier russo ritiene che se il prelievo straordinario si può fare a Cipro non c’è alcun motivo per cui questa pratica non possa ripetersi anche in Spagna, Italia o altri paesi europei con problemi finanziari.

Medvedev ha anche aggiunto che la crisi del settore bancario a Cipro potrebbe spingere la Russia a valutare una diminuzione delle riserve monetarie denominate in euro. L’ex presidente russo ha dichiarato che vorrebbe essere molto ottimista, ma la crisi cipriota ora lo fa riflettere. Prima che scoppiasse la crisi di Cipro, Medvedev aveva sempre dichiarato di avere grande fiducia nella moneta unica e di non aver alcuna intenzione di ridurre le riserve valutarie in euro, che attualmente rappresentano per la Russia quasi il 42% del totale.

Il premier russo ha sottolineato che la Russia ha un sacco di denaro in attività denominate in euro, ma ha anche “bisogno di prevedibilità, mentre la proposta che è stata fatta a Cipro di tassare i depositi bancari non solo è imprevedibile, ma dimostra una sorta di inadeguatezza”. Medvedev ha concluso dicendo che parlerà di queste cose con il suo “vecchio amico” Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione UE. Sulla stessa dura linea di Mosca c’è anche l’agenzia di rating Fitch, che ritiene il caso di Cipro un precedente pericoloso e potenzialmente in grado di creare un effetto-contagio al resto dei paesi europei.

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