Banche italiane soffrono crediti dubbi e rischio sovrano secondo Abi

 Le banche italiane non stanno certo vivendo il loro momento migliore. Dopo aver passato indenne il rischio contagio dovuto alla crisi finanziaria del 2008, oggi gli istituti di credito del Belpaese soffrono molto a causa di depressione dei titoli azionari, svalutazioni, crediti dubbi, incagli e aumento del rischio-stato. In base a quanto emerge dal rapporto di ottobre dell’Associazione bancaria italiana (Abi), ad agosto 2012 le sofferenze lorde nei portafogli delle banche italiane erano pari a 116 miliardi di euro. A luglio erano 2 miliardi in meno.

L’Abi evidenzia un altro fattore critico, ovvero il differenziale stimato tra tassi attivi e passivi. Infatti, prima dello scoppio della crisi finanziaria del 2008 questo spread si attestava intorno al 3%. Oggi, invece, il differenziale è crollato a 1,72. Ciò vuol dire che le banche trovano enormi difficoltà a generare profitti. L’Abi, però, ha anche messo in evidenza un fattore positivo, che fa ben sperare per il futuro: la raccolta. A settembre 2012 la raccolta bancaria (depositi più obbligazioni) è aumentata dello 0,57% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato si attesta a 1.729 miliardi di euro.

In crescita sono soprattutto i depositi da clientela (+4,67%), mentre la raccolta obbligazionaria è scesa quasi del 7%. Giù anche gli impieghi complessivi (privati e pubblica amministrazione), in particolare verso famiglie e imprese. Ciò che manca è la domanda di credito per investimenti, mentre tiene sol quella per ristrutturare i vecchi crediti. Le difficoltà delle banche italiane erano emerse anche nel report di Mediobanca Securities, presentato a Londra la scorsa settimana.

Secondo gli analisti della merchant bank le banche italiane non possono dormire sonni tranquilli, in particolare resta critica la situazione di Banco Popolare e Banca Mps. Secondo l’Eba l’istituto bancario senese ha subito un buco da 3,3 miliardi di euro dovuto al rischio sovrano. La presentazione dei conti trimestrali dovrebbe mostrare a quanto ammonta oggi il mark-to-market dei Btp a 10 anni presenti nel portfolio di Rocca Salimbeni.

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