Giuseppe Mussari confermato presidente Abi

 Il comitato esecutivo dell’Abi ha confermato all’unanimità Giuseppe Mussari come presidente dell’associazione bancaria italiana. Mussari resterà ai vertici di Palazzo Altieri per altri due anni. Mussari, già presidente di Banca Mps e della Fondazione Banca Monte dei Paschi di Siena, ricopre il ruolo di presidente dell’Abi già da due anni e la sua conferma era scontata da diverso tempo. Qualche problemino era sorto soltanto lo scorso 16 maggio, quando qualche esponente del comitato aveva pensato a maggiori riflessioni prima della riconferma a causa dell’apertura delle indagini sulla gestione di Banca Mps con ipotesi di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza.

In realtà, Mussarri non è indagato per questo filone di indagini ma è stato rinviato a giudizio un paio di settimane fa per concorso morale nei reati di falso e turbativa d’asta nella gara per la costruzione dell’aeroporto di Ampugnano. Ieri, però, alla fine non c’è stato alcun problema per l’investitura a presidente dell’Abi dell’avvvocato 50-enne di Catanzaro.

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Giovanni Bazoli, presidente di Intesa SanPaolo, ha smentito di essere stato uno dei “saggi” contrari alla sua rielezione e che la pasua di riflessione di qualche tempo fa era stata presa “nel rispetto dell’opinione pubblica e dell’Autorità”. Bazoli ha sottolineato come Mussari sia espressione dei due maggiori gruppi bancari italiani (Intesa SanPaolo e Unicredit) e delle grandi banche che lo statuto dell’Abi prevede si alternino alla guida dell’associazione con istituti di credito minori ogni due mandati.

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Mussari troverà una situazione di certo non facile, considerando le recenti critiche alle banche nel rapporto con la clientela (anche se qui Mussari ha già preso contatti con le principali associazioni dei consumatori), ma anche i problemi connessi alla grave crisi economica del paese e ai debiti sovrani europei. Le banche italiane sono in difficoltà per le richieste dell’Eba di migliorare ancor di più i requisiti patrimoniali, imponendo finora pesanti ricapitalizzazioni e interventi vari sul patrimonio.

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