Titoli di Stato: rendimenti risicati per i Bot-People

 Quali sono i porti sicuri in questo momento per i propri risparmi? La Borsa è una piazza per chi è amante del rischio, e per chi è disposto ad investire nel lungo periodo, mentre titoli come i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono garantiti dallo Stato e permettono di dormire sonni tranquilli; purtroppo, però, in questo momento tale sicurezza comporta per i cosiddetti “Bot-People” di accontentarsi di rendimenti ridotti all’osso.

Per rendere l’idea, basti pensare che l’ultima asta di Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) a tre mesi si è chiusa con rendimenti annui lordi composti dell’1,053%; nella sostanza, quindi, il rendimento offerto dai BOT a tre mesi non riesce neanche a coprire l’inflazione. Stessa musica per i BOT annuali, che nell’ultima asta sono stati assegnati con un tasso annuo lordo composto dell’1,361%.

La conseguenza di tutto ciò è che cresce la quota di risparmiatori a caccia di conti correnti remunerati che, pur avendo i soldi senza vincoli e sempre disponibili, garantiscono dei rendimenti sulla giacenza che quantomeno riescono a coprire l’inflazione.

Le banche in tal senso sono molto attive: nei giorni scorsi, ad esempio, anche Poste Italiane ha lanciato fino a fine anno la promozione sul conto corrente BancoPosta Click con un rendimento lordo del 2%. Poi, per citarne alcuni, c’è Ing Direct con il suo “Conto Arancio“, Mediolanum con il 3% netto, “Rendimax” di Banca Ifis e WebSella.it.

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