Secondo quanto ha anticipato, a titolo di indiscrezione, il quotidiano La Repubblica, i compensi di banchieri e legali che i francesi di Lactalis avrebbero pagato per scalare Parmalat ammonterebbe complessivamente a oltre 20 milioni di euro. Una parcella molto consistente, che sarebbe finita prevalentemente all’interno delle casse delle Società Generale e di Lazard, oltre agli ex banchieri, ben più noti in ambito italiano, Rainer Masera e Enrico Salzi (ai quali sarebbero andati circa 100 mila euro).
Un importo notevole, ripetiamo, sebbene scarsamente incisivo rispetto agli oltre 3,4 miliardi di euro che la famiglia Besnier ha pagato per mettere le mani sulla società italiana dell’alimentare, attraverso la Lactalis. È invece di ieri l’annuncio del gruppo presieduto da Franco Tatò, di voler comprare per più di 900 milioni di dollari la controllata statunitense della Lactalis, da tempo attiva nel settore dei formaggi e dei derivati del latte.