Rendimenti BoT Maggio 2012 in salita

 L’asta di questa mattina dei Buoni Ordinari del Tesoro ha visto ancora una volta rendimenti in salita con un bid-to-cover leggermente in calo. Mentre nello scorso mese i BOT a sei mesi rendevano l’1,772% ed il collocamento aveva registrato un bid-to-cover pari a 1,71, nel mese corrente di Maggio 2012 il rendimento subisce un rialzo fino al 2,104% mentre il rapporto tra domanda ed offerta si conferma a 1,61. L’importo collocato è quindi pari al massimo previsto, pari a 8,5 miliardi di euro per i titoli a scadenza sei mesi in asta questa mattina. Il rendimento registrato è prossimo a quello di Dicembre scorso, quando il mercato dei titoli di Stato era nel pieno della fase di crisi e di sfiducia.

Nonostante la domanda continua ad essere alta i rendimenti salgono continuamente ed anche se l’asta di oggi proponeva solamente titoli a sei mesi di scadenza, le ricadute si sono registrate su tutto il MOT e direttamente sullo spread Btp-Bund, che registra un nuovo, pericoloso rialzo.

Mercati Europei negativi dopo asta Bund a 30 anni

 Dopo un’avvio positivo a Piazza Affari l’indice di riferimento delle blue-chips Italiane crolla sotto il peso delle vendite, immediatamente dopo l’uscita dei risultati dell’asta dei titoli del debito tedeschi. Mentre gli Italiani stanno ancora al 6.28% (quelli a 10 anni, ovviamente) i tedeschi scendono da 2.82% al 2.62% contribuendo ad aumentare lo spread per l’ennesimo ritocco al ribasso del rendimento del Bund.

In realtà si tratta del Bund a 30 anni e non a 10, ma il fatto che il rendimento di una scadenza così lontana sia sceso fa’ ipotizzare che succederà lo stesso anche per le scadenze intermedie che sono quelle che ci interessano. Tornando al 30 anni, l’asta si è conclusa con un collocamento di 2,458 miliardi di euro a fronte di una domanda di 5,05 miliardi. Viste le previsioni che davano un collocamento massimo di 3 miliardi si può dire che ancora una volta l’emissione è risultata positiva, anche se la discesa del rendimento non piace troppo agli investitori visto che ci troviamo a livelli troppo bassi e le divergenze con il resto dell’Europa aumentano esponenzialmente.

Piazza Affari: arriva il ritracciamento, debole il bancario

 Puntuale arriva il ritracciamento a Piazza Affari, ben visibile sul grafico orario nella sua forma; la costanza della discesa disegna un solo swing ribassista che lentamente ridimensiona i guadagni della giornata di ieri portandosi poco sotto al 50% del range di estensione tra l’apertura e la chiusura di Giovedì scorso. Nonostante la performance sia di -1.75% (-1.51% invece per il derivato del FTSE-Mib) la situazione non preoccupa ancora molto; anche se le aste di titoli di Stato del Tesoro sono state disastrose non sono queste a ridimensionare il valore del Mib in chiusura di ottava. Non stupisce infatti che i rendimenti delle emissioni siano superiori alla norma ed il mercato aveva già scontato questa possibilità diventata certezza nelle ultime ore. Quello che invece affonda l’indice sono i bancari come ben si “legge” guardando la classifica dei peggiori; in fondo a questa troviamo Banca Popolare di Milano che cede l’8% e si conferma il più volatile del settore seguita da Banca Popolare dell’Emilia Romagna che cede invece il 6.57%. Sempre oltre il 2% di perdita abbiamo invece Ubi Banca, Mediolanum, Unicredit, Banca MPS e Banco Popolare.