FED non alzerà i tassi prima di fine 2014 secondo M&G Investments

 Le borse mondiali stanno recuperando quasi tutte le perdite accumulate nelle settimane precedenti, che avevano visto l’inizio di una brusca correzione sia delle azioni sia dei bond. La motivazione principale di questo sell-off improvviso è stata ricondotta alle dichiarazioni del numero uno della FED, Ben Bernanke, che lo scorso 19 giugno ha tracciato la road map della exit strategy dall’attuale politica monetaria ultra-espansiva. Bernanke non ha escluso la riduzione del piano di quantitative easing entro fine 2013 e addirittura l’azzeramento degli stimoli monetari entro metà del 2014.

Fed taglia stime su Pil Usa 2013-2015

 La Federal Reserve ha confermato la politica monetaria accomodante degli Stati Uniti, mantenendo invariati i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0,25% e il piano di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Tuttavia l’istituto monetario di Washington ha abbassato le stime di crescita sull’economia americana per il periodo 2013-2015. La Fed, guidata dal governatore Ben Bernanke, stima comunque un graduale miglioramento già da quest’anno, dopo il basso ritmo di crescita registrato negli ultimi mesi.

Economia USA: la ripresa è rinviata al 2010

 Non può più essere presa in considerazione l’ipotesi di una moderata ripresa dell’economia americana nel corso di quest’anno, ed in particolare alla fine del 2009; la congiuntura negli States si sta infatti deteriorando ulteriormente con la conseguenza che l’appuntamento con la ripresa della crescita economica, moderata, è rinviato al 2010.

Sono queste, in estrema sintesi, le previsioni aggiornate della Banca centrale americana, la Federal Reserve, la quale, nei verbali relativi all’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), ha rilevato un peggioramento del mercato del lavoro unitamente a condizioni di instabilità e di fragilità dei mercati finanziari.