Generali Assicurazioni conferma offerte per Bsi e attività Usa

 La nuova seduta di borsa è iniziata all’insegna dell’incertezza per le azioni Generali Assicurazioni, che ieri avevano chiuso con un rialzo di due punti percentuali. Stamattina il Leone di Trieste evidenzia un andamento incerto, con un +0,07% a 14,09 euro dopo due ore di contrattazioni alla borsa di Milano. Intanto, è arrivata la conferma delle offerte vincolanti per Bsi e per gli asset americani. I due attivi sono in vendita da tempo e dovrebbero valere per due terzi del piano di dismissioni da 4 miliardi di euro progettato dal ceo group Mario Greco.

Greco ha confermato che sono giunte le offerte “non binding” per Banca Svizzera Italiana e per le attività riassicurative americane, ma non sono quelle riportate dai quotidiani finanziari negli ultimi giorni. Secondo indiscrezioni di stampa su Bsi avrebbero messo gli occhi Royal Bank of Canada, Julius Baer, Union bancaire Privée, il fondo Apax e un grosso investitore asiatico. Per ciò che concerne Generali Usa Re, sarebbero interessati all’acquisto diversi investitori istituzionali.

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In particolare sono stati fatti i nomi della Berkshire Hathaway, guidata dal terzo uomo più ricco del pianeta Warren Buffet, ma anche di Ace Group, Swiss Re, Munich Re e Hannover Re. Ad ogni modo Mario Greco ha dichiarato di non essere sicuro del fattto che la vendita degli asset si concluderà entro il primo trimestre dell’anno. Bsi, specializzato nel private banking, viene valutato 2 miliardi di dollari, mentre Generali Usa Re circa un miliardo di dollari. Intanto, broker e banche d’affari sono tornate a occuparsi della valutazione del titolo Generali.

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Secondo Equita Sim, le azioni della compagnia triestina valgono 15,5 euro e sono da comprare. Intermonte, invece, giudica le azioni del Leone di Trieste con rating “outperform”, ma ritiene che non sarà semplice ottenere le cifre summenzionate dalla vendita degli asset. Arriva poi una mezza promozione da Morgan Stanley, che ha alzato il target price a 12,8 euro da 12 euro ma con rating confermato a “underweight”, ovvero sottopesare le azioni in portfolio.

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