Campari bilancio 2007: vendite +2,7% e utile +6,9%

Tra le migliori società sul Midex ieri si è distinta Campari, che ha chiuso con un +7% a 5,5 euro ad azione grazie soprattutto a ai risultati di bilancio 2007. Le vendite sono aumentate del 2,7% a 957 milioni el’Ebtida è stata pari al 23.3% delle vendite. Con un utile netto di 125,5 milioni il gruppo Campari ha messo a segno un +6,9% rispetto allo scorso anno.

E’ stato proposto al cda un dividendo di 0,11 ad azione, con un +10%. Le vendite cresciute come abbiamo detto del 2,7% sono state generate da una crescita organica del 7,1%, ma anche da un impatto negativo dei cambi del 2,2% e dall’interruzione della distribuzione in Italia di Lipton Ice Tea, che però dovrebbe essere compensata nel futuro prossimo da Glen Grant e X-Rated, brand statunitense di superalcolici.

Il patrimonio netto consolidato del gruppo al 31 dicembre 2007 è di 878,6 milioni e l’indebitamento finanziario del valore di 288 milioni, inferiore di 91 milioni rispetto al 2006.


Il gruppo Campari deve il suo successo anche ad una “campagna acquisiti” sempre azzeccata ed anche il 2008 è iniziato all’insegna dello shopping: è stato acquisito l’80% di Cabo Wabo Tequila, brand spirit di pregio diffuso negli Stati Uniti al costo di 80 milioni di dollari, beneficiando del cambio e spendendo 55 milioni di euro.

Il gruppo Campari ha un portafoglio che comprende oltre 40 marchi premium, super premium ed ultra premium, divisi in tre categorie: spirits, wines e soft drinks. Gli spirits (Campari, SKYY, Cynar, Campari Soda, Aperol) rappresentano il 71% del fatturato e le vendite sono cresciute dek 4,6% grazie agli Stati Uniti, il Brasile ed ovviamente l’Italia.

I wines occupano solo un 15,8% del fatturato ma hanno registrato una crescita del 12,2%: bene Vermouth Cinzano (+18,7%) e gli spumanti Cinzano (+12,7%). In crescita anche i soft drinks, che occupano il 10% del fatturato, con un +3,5%: spicca in particolare Crodino (+6%) e Lemonsoda (+1,1%).

Il Gruppo Campari è ormai consolidato in Italia (40% delle vendite), ma ha come mercato di riferimento anche l’Europa (20%) cresciuta soprattutto grazie all’andamento positivo delle vendite in Germania e Russia. Le Americhe invece costituiscono il 33% del totale: in netta crescita il Brasile (+11,8%) ma anche il mercato Usa (+4,9%).

Il cambio euro dollaro in negativo per Campari ha influito sul bilancio del gruppo, che ha negli Stati Uniti uno dei suoi mercati di riferimento, ma ha saputo sfruttare al meglio la congiuntura per “fare shopping” (X Trade e Cabo Wabo) così da limitare i danni del dollaro debole vendendo negli Usa prodotti che sono “prodotti” in loco.

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